26 maggio 2015

Il mio Gustaviano La mia Storia

Nel 1999
arrivammo dunque a Firenze
(mica un posticino da nulla) avevo affittato questo attico che vedete nelle foto... tra Ponte Vecchio e Palazzo Pitti, la vista era di una bellezza mozzafiato e io me ne innamorai alla prima visita. Pensai che avrei potuto pagarmi l' affitto arredandolo a dovere e adibendo alcune delle numerose stanze a B&B. Eravamo all' ottavo piano. Nell' annuncio c'era scritto 220 mq di terrazzi... mi bastò.
Solo con i nostri clienti tedeschi che avrebbero voluto visitarci, e o gli amici, avremmo potuto tranquillamente viverci dentro anche noi...
Una sorta di pensione per la pensione.
In fondo vivendo ad Hamburg eravamo abituati a quel livello di prezzi. In Germania la maggioranza delle persone nelle grandi città vive in affitto.
I prezzi delle case sono proibitivi. Diciamo che quello che costava un attico del genere a Firenze io lo pagavo triplo per un negozio in città ad Hamburg. E di negozi me ne erano rimasti tre.
Firenze e un motorino.
Uguale la Libertà e la bellezza.
Come 35 anni non fossero mai passati. Me ne sentivo 15. Il mio marchesino al Poggio imperiale. D' altra parte lui era il mio principe, e meritava il collegio più esclusivo del mondo. Un negozietto per divertirmi. E il mio compagno su è giù a supervisionare il resto in Germania. Tutto era sulla carta perfetto. Pareva.
Ricordavo ogni pietra. Ogni angolo, ogni piccolo scorcio di fiume. Ogni ricordo aveva il potere di rendermi viva.
Quella era Firenze, la mia Firenze. Ne ero orgogliosa...
Il dolore per aver lasciato a malincuore la città dove avevo passato gli anni più belli della mia vita, piano piano si stava affievolendo. Hamburg e il suo meraviglioso lago... stava per essere elaborata se non dimenticata archiviata. Eppure quanti dubbi quanta sofferenza per e anche per Tyron al pensiero di lasciarla. Si stava consumando dentro di me il dubbio e la certezza di poter ricominciare con tutto un nuovo modus vivendi. La nostra eccitazione appariva tangibile.
Ricordavo tutto di Firenze e della mia giovinezza...ed ero felice... la mia scuola, mia nonna e il suo profumo, che anche se non c'era più lei io la amavo di più ogni giorno... le mie cuginette ritrovate, i miei anni passati, i miei primi amori, la mia gioventù. La mia lingua il suono del nostro dialetto di cui da giovane mi vergognavo con quella c così assurda... tutto stuzzicava le narici e le solleticava fino farmi starnutire dalla gioia.
Ero approdata in Germania dieci anni prima...
Era tempo di tornare, mi ero detta.


Avevo quarant' anni ormai, avrei potuto godermi il mio futuro dopo tanto lavoro. Avrebbero potuto essere gli anni più belli della mia vita, avrebbero dovuto, mi dicevo.
Ma il destino ci mise una zampa, non una mano. Proprio una zampa e con un colpo violento fece un graffio indelebile sulla mia anima. Mi portò via l' unica certezza.
Si vede che tutto si paga alla fine nella vita mi dicevo io, e nonostante tutto continuavo a sognare.
Aprimmo un laboratorio in Oltrarno. Un buchetto stipato di mobili che io dipingevo come un ossessa. Ai mobili poi si aggiungeva di tutto piatti vasi vassoi, ogni genere di oggetti creati e dipinti da me. Sempre più sfacciatamente liberi dalle mode e dalle costrizioni correnti. I miei parenti mi prendevano sempre più per pazza. Chi scuoteva la testa, chi si preoccupava. Mia madre direttamente mi osteggiava con un rifiuto costante, e indissolubile. "Ah lei ll' è un artista... diceva strascicando la parola come con disgusto.... ma ll'è grulla da manihomio!" 


In una via piena di artisti di ogni genere... Io con i miei mobili dipinti di bianco antico, parevo appunto, la mosca bianca...
Mobili dipinti di bianco nella patria dell' arte e della cultura??
Tra gli artigiani famosi le più grandi botteghe d' arte... tra lo stile cinquecentesco ovunque?
Tra la gente abituata a vendere di tutto, ma che fosse ispirato almeno al rinascimento... E in mezzo a tutto questo... Che ci faceva la mia idea fissa Gustaviana?  Che andava ben oltre lo shabby chic?


Quello che accadde di bello nel 1999 fu che nella più famosa vetrina di arredamento della città dove vivevano i miei, a pochi chilometri di dovuta distanza da mia madre, vidi il Famoso "Case Svedesi" in Italiano... e lo presi immediatamente. Con mia grande felicità vi erano altre foto oltre a quelle che avevo nell' edizione tedesca. E potevo leggerlo nella mia lingua. Io il tedesco lo parlo quasi perfettamente e lo leggo anche...
Ma leggerlo in Italiano mi gustava di più. Lo acquistai immediatamente con il cuore che batteva forte forte...


PS Mi scuso per la lunghezza, sintetizzo ma non basta... mi scuso con quelli che questa storia la sanno, per averla letta sul mio Blog, ma ho ancora qualcosa da raccontarvi, se mi vorrete seguire... 
Buona giornata a tutti e che lo sia...

Il mio Gustaviano, La mia storia

La STORIA
Li mettevo in vetrina e li vendevo, ho detto. Ma eravamo in Germania, ve lo siete dimenticato?? In Italia, terra piena di sapienza e bellezza si pensa anzi si è sicuri, che l' unica bellezza sia la propria, quella codificata consolidata sicura, della storia e dell' arte che ci contraddistingue. Nessuno credo è, anche se a ragione forse, più presuntuoso degli italiani, e più restio ad aprirsi al nuovo. Avevo in questi anni, tre per l esattezza, riempito mezza città di mobili di ogni genere, portati dall' italia e decorati ad arte da me dentro il magazzino dietro casa...






Mi ero inventata di scriverci sopra a pennello le arie dell' Aida o sopratutto la Divina Commedia, o anche delle frasi di poesie di Prevert o di Dante... In Germania la gente ama l' Italia. Ama tutto quello che viene dall' Italia. Adora il cibo il sole il mare e tutto quanto fa cartolina dell' Italia. Ma in Italia ci sono la cultura, le grandi marche del bello, la grande Moda, il grande lusso, la grande Eleganza, e la si esporta in tutto il mondo. Cosa potevo aspettarmi dagli Italiani? Non lo sapevo. Tutti amano l' Italia Specialmente i tedeschi. Specialmente un, Tedesco. Il mio compagno, che si mette in testa di venire a vivere in Italia è stanco dopo anni di sù e giù... Ore ed ore di autostrada di notte di giorno, con il gelo con la pioggia, e dopo lungo insistere riesce a convincermi. Non so cosa sia stato, sarà stata la nostalgia di mio babbo che stava invecchiando, e che vedevo una sola volta al mese, ma mi mancava, sarà stato il clima, che accetto e lui decide di trasferirsi come me e Ty in Italia. 
Tanto, dice, lo stesso che facciamo ora, lo possiamo fare comunque. Lasciammo i negozi nelle mani di una persona fidata di famiglia, non dirò che ramo familiare per rispetto ,non a lui, ma al mio ex compagno... e ci trasferiamo in Italia.



 A Firenze. In centro a Firenze. 
La via che da Ponte Vecchio porta a palazzo Pitti. In pieno centro. Quindi apro un Laboratorio d' arte e decorazione di mobili e oggetti in una via dell' Oltrarno strategica per il turismo e per il passaggio di gente. Ve lo immaginate FIRENZE ? la mia città... ero al settimo cielo. ma mi sarei accorta molto presto di esser troppo avanti quindi decisamente indietro...
Sintetizzo al massimo che altrimenti i ci vorrebbero trecento puntate. Vi racconto solo quello che più vi interessa... 

saltando pezzi importantissimi ai fini di certe decisioni, ma si sa il tempo è tiranno e io voglio in una ventina di puntate eheheh arrivare al dunque.. ( scherzo) 

A Firenze che cosa accadde? Accadde una rivoluzione... La rivoluzione Marziana... 
Non fate l' errore di pensare che io vi stia nascondendo od omettendo, (trovate tutto sul blog ) io sto sintetizzando e riassumendo per arrivare a dirvi quello che mi preme... quello che si vede dal di fuori in un racconto è la millesima parte di quello che accade e delle cose che ci portano dove siamo...
Come ci arrivammo, quanto fu difficile lasciare tutto, quanto fu pesante riuscire a ri ambientarsi a cambiare abitudini modi di pensare di interagire con le persone. Quanto fu difficile il rapporto con le istituzioni con la burocrazia, con il modo di vivere diverso degli Italiani, quale io ormai non ero più.. ve lo lascio solo che indovinare.



A voi che mi leggete qui, serve solo che vi dica che
lavoravo come una matta. Creavo ( oddio che PAROLA ABUSATA ) come una forsennata... lasciando libera la mia fantasia e il mio gusto. Trasformavo dal nulla cose da buttare letteralmente... da buttare e le nobilitavo. Era mi dicevo la filosofia de " il Marchese di Carabas" da Povero a nobile solo con la fantasia... come coniugarla con il Gustaviano? A Firenze cosa c'entrava il Gustaviano tra i palazzi del 300 e del 500 .. proprio Firense quella patria che aveva dato vita a tutto ma proprio a tutto ?? eh ve lo racconterò....




E voi direte, ma quando finisce questa roba??? ehh solo un pò poi lo saprete... continuate a seguirmi siete numerosissimi... e saprete cosa c'entra... e anche se non mettete MI PIACE io vedo le visualizzazioni!! 

Buona giornata a tutti e che lo sia....

Il mio Gustaviano, La mia storia,

La STORIA
Dunque come vi dicevo, eravamo nel 96 e io avevo in mente un idea... Pensate a vent' anni fa... Era un pò difficile far capire quello che intendevo. 
Lo stile che andava per la maggiore era al massimo l' arte povera, oppure il moderno, che era già vecchio appena usciva dalle fabbriche, ma io, ci provavo a cambiarlo. 
Anche se sopratutto in famiglia mi prendevano per matta.
Quello che volevo fare, era rendere bello il brutto. Trasformarlo in un opera unica e al di là del tempo e dello spazio. 


Sopratutto delle mode. Personalizzarlo con stile. Oltre a rendere e lasciare questo mondo più pulito più ecologico meno distruttivo. Si ci credevo.Pensavo al recupero e nemmeno lo sapevo.
Sapevo che si rischiava ad ogni passo di esser considerati senza gusto o pacchiani o kitch, ma a me ad un' analisi più attenta, parevano loro dei banali imitatori di stili. 
Gente senza fantasia, né coraggio di rischiare.
E' facile sembrare nel giusto quando si imita e si corregge. Difficile è inventare qualcosa di nuovo, che poi piaccia a tutti o a molti .
Visto comunque che la visione di me in famiglia era anche precedentemente la stessa, mi permisi di continuare nella mia follia. 
Ricordo discussioni infinite con una parente. La quale insieme a mia madre era considerata una vera intenditrice di stile, in città. La tipa mi criticava ad ogni passo, ad ogni ombra,ad ogni sporcatura, ad ogni imperfezione . la mia voluta sprecisione per loro era un difetto. Invece era proprio quello che io amavo. 
Quello che io ricercavo dannatamente. 
Nel mio garage o nel mio giardino mi ubriacavo di cere e patine fino a vivere con il mal di testa o la nausea costante. Ero ore ed ore a dipingere e sporcare.
Nel 1995 in Italia, per mia fortuna, aveva aperto la prima catena di Mercatini dell' usato e io in ogni viaggio prendevo delle cose le portavo in negozio e miracolo, non facevo in tempo a metterle in vetrina che sparivano. 


I mobili di mia nonna erano già tutti stati trasformati e a volte dovevo litigare per non venderli. Li tenevo stretti. Ma tutti me li chiedevano. Improvvisamente, li volevano. Se non dicevo quali erano, li volevano. Ma guai a dire che erano quelli vecchi della nonna morta o del mercatino dell' usato. Naturalmente...
Quello non lo si poteva dire... 
Li pagavo pochissimo ma ero costretta a venderli con un buon ricarico perché non esisteva normativa in merito. Se avessi venduto un tavolo ovale con gamba centrale meravigliosa con sei sedie intorno bellissime per 35.000 lire come lo avevo pagato beh ci avrebbero sputato sopra o mi avrebbero portata al manicomio. 
Che cos'ero io?? Un' artigiana o un' artista???
Annoso dilemma che ancora mi tedia...


Avevo anche allora la mania di fotografare e devo dire, che ora ne sono più che mai orgogliosa. Queste che vedete infatti sono le prime vere originali foto storiche di quello che sarebbe diventato per forza di cose un lavoro. Vero è che mi ero avvicinata con dei colori più caldi dell' attuale bianco. Attraverso mio zio e un amico entrambi famosi pittori, dopo vari tentativi, feci come mi pareva e scoprii una tecnica di patinatura e antichizzatura come la chiamavo io ,che ancora oggi ritengo unica. A meno che qualcuno non voglia smentirmi, con i fatti.
Anche se ormai molti, non tutti secondo me, sono bravi nelle loro tipologie di patina, io credo di essere stata una pioniera assoluta. Ecco amiche...Fu così che mi innamorai delle patine. 
Mi pareva che tutto acquistasse una sua verità un suo deciso mistero. 
Era come se il fatto di sporcarle le rendesse vere, quelle cose. Consunte dal tempo e dalla storia... le guardavo e mi dicevo... mamma mia ma le ho proprio fatte io??? e com' erano attuali come erano belli... In libreria poi, avevo trovato il libro di una inglese trapiantata in America... una certa Rachel Ashwell che mi era piaciuto molto trattava di cose usurate sciupate quasi sporche.... era lo Shabby Chic... L abellissima signora bionda aveva pensato come me a rinnovare vecchi mobili.. ero finalmente sulla buona strada, ma non del tutto ... il suo stile non assomigliava a quello che volevo... mi piaceva sì, ma non era il mio mondo. 
Troppo bianco troppe rose troppo a volte, lezioso. poi avrei cambiato un pò idea ma questo ve lo dirò in seguito... Quindi.. d' incanto, sempre in libreria, Vidi il libro che mi cambiò la vita. CASE SVEDESI... in tedesco però... e me ne innamorai perdutamente. Sì di quelle foto di quello stile di quelle idee Gustaviane... 


Volevo leggerlo!!!! Ma in Italiano non c' era ancora. Mi perdevo le sfumature... ero incavolata...
Ora per spiegarvi il Gustaviano mi ci vuole un altro pò... sappiate che anche se ormai pare che il mondo tutto, specialmente quello femminile, tenga un pennello in mano... in realtà se si esce allo scoperto nel mondo reale, sono molte le persone che ancora non ne sanno niente o quasi... così se volete seguirmi, ve lo spiegherò a modo mio...sempre se vi va, naturalmente. 

Buona giornata a tutti, e che lo sia...

25 aprile 2015

.Shabby Style e il Gustaviano di Marzia-Sofia


Siamo quasi alla fine del mese e io nella fretta e negli impegni
ho dimenticato di informarvi che all' inizio di questo mese è uscito
Shabby Style



contiene all' interno oltre che in copertina
alcune immagini
della mia nuova casa


con alcune foto esclusive
manca quasi totalmente la cucina che voi amate tanto
poichè ne parleremo altrove più diffusamente...


ma le immagini sono al solito bellissime
come si conviene alla rivista di maggior rilievo 
attualmente sul mercato


le foto sono magnifiche
l' articolo è dettagliato
ed esaustivo
non vi deluderà
anche se siete abituate a vedermi su Casa Chic
questa rivista la potete trovare anche se
vivete in Francia
quindi affrettatevi
ad acquistare
le ultime copie rimaste
prima che esca il nuovo articolo

che comunque...
 essendo la rivista Bimestrale...
troverete a inizio Giugno in edicola


La vostra "Regina"

Marzia Sofia


15 aprile 2015

L' Arte oggi, che cos'è ?



Non posso fare a meno di chiedermi, anche e sopratutto oggi
che cosa sia Arte e cosa no
Mi chiamano Artista da sempre 
quasi un tormentone... ma, chi segue il mio Blog lo sa
io ci rido su
nel senso che mi chiedo da sempre che cosa sia e che senso abbia
oggi prima di tutto...
essere chiamati artisti.
l' Arte che cos'è, davvero???


l' Arte è il bello
 mi sono chiesta tante volte nella mia vita?
Oggettivamente,
 esiste una bellezza che non sia soggettiva ?
io non sono nessuno per molti
ma sono qualcuno per pochi
è così anche con l' Arte?
Mi chiedo questo mentre vi presento
 le immagini di alcuni oggetti creati da me 
circa dieci anni e più fa...


ho smesso da tempo di produrne
anche se in verità di quelli di allora me ne sono rimasti pochi
ma dopo che alcune persone me ne hanno richiesti
per matrimoni o vari
devo rifletterci
su... e mi chiedo e vi chiedo
posso io vendere dieci di questi oggetti 
per il prezzo
che dovrei avere per uno??

io non sono una commerciante
sotto questo punto di vista sono proprio una vera artista
io piuttosto mangio il cornicione di una chiesa
ma non demordo
rispetto il mio lavoro...
eppure a volte ci si chiede che cosa
faccia un metro di misura
e mi viene tristemente in mente 
che lampade di Artemide che io stessa negli anni
ottanta adoravo sapete per esempio 
la SHOGUN
molto famosa per essersi o aver ispirato 
lo stadio di milano
costano delle cifre impensabili 
essendo poi in fondo in fondo un prodotto industriale 
direi comune 
prodotto in milioni che ne so di copie
e facilmente realizzabile con poco costo???


.... questa è arte no dice, Design
beh dovrebbe essere l' arte di oggi il design
ecco perchè... mi spiego
tutto questo fiorir di creative
 è in atto
una sorta di rivoluzione popolare
allo stereotipo imposto dalle leggi del Marketing?
che cosa fa un marchio??
Cosa di cui mio figlio mi accusa sempre mamma dice
noi non siamo nessuno
che cos'è
un marchio se non un nome partorito dalla mente 
di qualcuno che ha una laurea in tasca
in architettura??


è solo questa la differenza tra me che ho un idea 
e la realizzo con tutta la fantasia e il gusto di cui sono capace
ma non posso ovviamente fare decine di migliaia di esemplari di queste cose
che sono costruite a mano in due settimane di lavoro???
con ottimi e studiati materiali
cristalli e ferri arrugginiti e legni patinati di antico???


ecco io mi chiedo 
posso venderne dieci al prezzo di una???
no... non posso
per questo la mia ARTE se di questo si tratta
morirà con me e pace all' anima sua...

La vostra Regina
Regina di un Regno che non c'è...

Le jardin Il piiù grande giardino shabby della Liguria.

Le Jardin questo è il nuovissimo giardino del ristorante che ho arredato insieme a mio figlio. Era una selva selvaggia aspra e scura come di...