30 aprile 2013

A casa di Marida


Ci sono foto che mentre le scatti, arrivano..
da sole...
si compiono... si manifestano...
clicchi e via!!
Ci sono!
Come le foto degli esterni
di questa casa di campagna 
situata all' interno di un prco stupendo.
Altre che invece non si riescono a fare,
ci sono ambienti che devi per forza vivere
per apprezzarli,
ambienti nei quali l' occhio si perde...


sommerso dai mille richiami
dalle migliaia di voci
che suggerisce...
 dai pensieri che esprime.
Ci sono case che sono vissute 
da chi le abita,
 esattamente
come io intendo l' Abitare,
come radice di se stessi
come panorami della propria anima...
come ricatti ineludibili
del proprio modo di esistere,
del proprio modo di intendere il Vivere...


di questa casa purtroppo
 posso solo raccontarvi 
quello che vedrete,
e non sarà mai sufficiente a spiegare
quello che a Marida 
è costata, in termini di sogni, di volontà
di attimi di minuti 
di energie....






credo che una casa come questa sia
capace di investire una vita totalmente,
di renderla assolutamente
dedicata a se stessa, e qui mi spiego...


Una casa come questa
è
come una seduta da uno psicologo,
ti "libera" da te stesso
solo investendo un altro,
solo parlando di te..
Qua la casa e il suo costruirla
ti libera dai tuoi fantasmi,
ti libera dalla tua vita,
e ti trasporta e riporta nel tuo sogno...


ci sono oggetti 
e vite
che tu hai dentro e non sai,
se riuscirai
a immedesimarti in loro...
tu che guardi da fuori.


ma chi li abita, da vita
al proprio essere...
alla propria immaginazione,
alla propria esclusiva
visione delle cose...


In ogni più piccola parte 
di una casa come questa
si deve confrontarsi
 col giudizio di se stessi
che è quello
più difficile da sostenere...


sai bene che gli altri
avranno il "loro" vedere, davanti,
e se non ti chiedi affatto cosa ne diranno
riuscirai a descrivere te stessa
come ti piace
liberamente, 
e ti racconterai!


questa casa parla di lei
di
Marida
parla intensamente di ciò che lei sogna... 
di quel che spera...di quel che vede...


la differenza tra il colore
e il bianco,
è che il colore ha la sua sicurezza,
ha la sua urgenza
la sua immediata sostanza.
Il bianco
è in attesa, è in un limbo...
il bianco, anche quando è deciso 
è insicuro...
il bianco forse
è per gli altri quello che
il colore è per se stesso...


Sedere in questa cucina 
mentre una mosca sbatte sui vetri
e lei la lascia uscire...
E'il
il guardarsi intorno
è come una seduta
da un bravo psicologo...
uno che ti sa ascoltare
e tu parli parli parli
perchè
ti senti a casa...



ogni angolo pare studiatamente
abbandonato al richiamo del Caso
Ogni angolo
ha la voce che tu gli dai
e ti parla con le note 
che vorresti cantare...


ogni più piccolo e apparentemente
ignaro particolare
racconta di mille azioni compiute
 di mille ricerche effettuate
racconta la storia di TE
a chi la sa ascoltare...


Una studiata disposizione del Caos
la definirei...
all' occhio tutto
questo appare
 non tanto
in foto
quanto dentro di te...
c'è un occhio che vede col cuore
e ne comprendi l' amore....


l' amore per ogni più piccolo gesto
per ogni più
forte evocazione
per ogni recupero effettuato
per ogni colore studiato
ogni pagina letta...


Echi incredibili di pace interiore
 e di studiata bellezza...
Qua si vedono vivere famiglie e bambini
e le liti del giorno 
che non dimezzano l' amore
le differenze che uniscono
e  che cementano...


Qua si dormono sogni
nella camera del glicine dentro e fuori
 li si vivono...
e in questa camera 
 si riposano i ricordi
  si attenuano le ferite
qua si sogna....
 quello che poi si sognerà di vivere...



e poi
improvvisamente
 si entra nella lussuriosa esperienza
 della follia creativa
 che si fa
abitare...


Ogni piccola stanza 
di ogni piccolo regno
si gode
 Ogni nota stonata  la si ricopre 
con l' esprimerla 
con il sentimento
materia
con cui si cela l' imperfezione,
qua non si usano
le nuove idee 
per scantonare le vecchie
qua si vive accompagnando il passato,
non stravolgendolo...


e infine si balza 
nella forza dei colori
nei sapori
del colore
di altre terre...
che è il senso dell' etnico
A me questa casa fa pensare
al Messico
di Frida Khalo



Marida come Frida...
ma il bello
è il non saperlo,
il sentirlo
involontariamente,
decisamente
prepotentemente..


Ineluttabile
strega di un mondo incantato
in cui la pozione magica
 è già ingerita 
è già dentro di noi
è piena di noi
ingrediente
essenziale
 della nostra composizione molecolare....


e Marida è una strega
che ammalia che affabula 
che tace
 ma è rapace
ti conduce dove vuole lei
a pensare che il tuo mondo
è un pò più ricco
 adesso che l' hai conosciuta...

Questa casa è da osservare e riosservare
è un richiamo della foresta
un ricamo solitario
sull' anima
uno che non dimenticherai facilmente....
Grazie Marida e grazie a voi
Bianchiste
che ne avete sopportato
l' esplosione!!!!!

baci Baci 
dalla vostra Regina
che ha dentro di se ormai
un tassello in più 
per comporre il suo Regno interiore.

La vostra Marzia Sofia






29 aprile 2013

A casa di Marida


Viali scolpiti
uniti dal tempo
pezzi di Mondo
racchiusi alla vita...
stralci di sogni
disegnati da una mano divina...


calma sognante... poetiche fughe
eterni ritorni
nelle braccia del cuore
odore di verde, di sensi colpiti


scorci sognanti
paradisi acquisiti
regole strette
di pace nel cuore...
l'edera abbraccia
cortecce dipinte...


Sentore di vite nascoste
eppur evidenti
dietro pagine chiuse
riflessi dal Sogno...
Pagine
aperte da un tipo un pò strano
che un giorno ha sognato
e pareva normale...
e del suo sogno
alla fine
ciascuno di noi ha dentro vissuto.



Come non impazzire
perdere la ragione
risvegliandosi un giorno
da mondi lontani
e vedendo che grazie a qualcosa di impensabile
 pochi anni orsono,
tu improvvisamente sai,
 che un simile paradiso
si trova a due passi da te...
dal centro in cui vivi
confinata in una parte di mondo che non è la tua
alla quale devi per forza di cose sottostare...
                                             un mondo in cui forse non avresti mai voluto
                                                              se avessi potuto scegliere
                                                           e nel quale sei costretta a vivere


Qui a due passi da luoghi che conosci e frequenti
ma che nemmeno sapevi celassero una tale meraviglia
nascosta e protetta da un alto cancello
celata dietro una stupenda altissima villa
vedi un angolo che assomiglia per eccesso ai sogni che ancora hai
e che nemmeno osi sognare...

E ti meravigli quando ti accorgi che mai
senza un aiuto virtuale
senza la magnificente follia del Caso
senza quel visionario
 ragazzo americano
che si diverte a collezionare visi...
tu avresti mai scoperto
che c'è...
a due passi da te il tuo mondo dei sogni.


tu avresti mai saputo 
che c'era
una sorta di Mexico in un tessuto di interiore
 dipinto dentro uno spazio 
in terra Ligure
Terra avara e protettiva
la Liguria
chiusa dentro fazzoletti di terra strappata alla montagna
di fronte al mare
a consolare
piccoli spicchi di vita 
che non ti sarebbero mai apparsi....
mai....


se un giorno non ti fossi 
soffermata di colpo
su di una foto
su FB, Una foto bellissima...
con l' immagine di una finestra aperta una finestra bianca vecchia
spalancata sul grande glicine carico, che spunta esplosivo
tra il mondo dei colori
più accesi delli nterno e della facciata
sottolineati da una colma e splendente distesa di bianca
Spirea...


lilla e bianco
i miei colori
tous que ce j' aime...


incantata mi fermo a guardare una foto
e ricordo di aver incontrato
questa donna
una delle prime a venire in visita al mio Atelier
Ricordo l' eleganza nei modi e nel parlare
ricordo la sua stupenda coda di capelli grigi naturali
e il bel profilo...
e spero... ardentemente spero di conoscerla meglio
e lei cosa fa? mi invita
ad andare...



detto fatto:
Eccola è lei.... Marida
ci siamo incontrate ieri
abitiamo proprio a due passi....
e siccome le foto sono troppe 
non vorrei ne perdesse nemmeno una
il resto e la casa
ve la mostrerò domani...

La vostra Marzia Sofia


Grazie per il post ....  di ieri... lo avete letto in un migliaio...

28 aprile 2013

Atelier de Campagne


Corralitos, California, United States
Atelier de Campagne was created by the concerted efforts of Trinidad Castro and Johan de Meulenaere. When they first met about 15 years ago, they discovered that among their affinities, they both had a love for antiques and unique object d’art. Trinidad had a background in Art and Johan had a degree in Interior and Furniture Design. Years later, when Johan returned to his native Belgium, they decided to venture together and create an antique import business. Johan as the creative force in Europe, hunts for and gathers the one-of-a-kind mirrors, chandeliers, and pieces of furniture that they are known for, and also creates new treasures by “marrying” elements from old pieces of furniture with other artifacts, recycled wood, etc Trinidad on this side of the Atlantic busied himself developing the business and building the clientele by participating in major gift shows, antique fairs, and tending to their store-front. In the summer they both travel through France selecting beauties to bring to the U.S.

 Io non so quando avvenne
che per un caso fortuito
mi imbattei
in 
Atelier de Campagne
su Facebook
e ormai li seguivo da un pò quando
cercando di leggere
nei loro post
capii
che si trattava di due ragazzi
di circa la mia età
che avevano un gusto eccellente
e una scelta di cose
che rappresentava esattamente
 il sogno di quello che io avrei voluto avere nella mia casa 
nel mio giardino
e nel mio negozio


adoravo il loro modo di sistemare le cose 
di fare foto
di usare i colori
il loro modo scenografico
di disporre gli oggetti
vintage...
cominciai a seguirli ...ammirata...
e figuratevi la mia soddisfazione quando mi accorsi
che  in questo mondo folle e virtuale
ma immenso e incredibile
capii che i due erano una coppia...
assortita in maniera creativa
Trinidad detto Trino è un Messicano che vive in California
e Johan è un Belga che vive in Belgio
entrambi restano vicini alle loro vecchie madri
e pur lavorando insieme


fanno tutto questo
rimanendo separati
ma incredibilmente uniti...
Sono teneri e belli nella loro 
amicizia
a me fanno una grande tenerezza...
Trino è lo scrittore dei due
Johan pare più quello incaricato della ricerca delle cose
entrambi per me sono due poeti...
e devo dire Johan ha un gusto sopraffino
come ci si aspetta da un Belga...
e Trino scrive e sa esprimere così bene i suoi sentimenti,
le sue idee le sue passioni ma potrei dire le loro,
parla di entrambi 
e io mi immedesimo in quello che scrive...
mi piace... seguirlo... pur con i limiti
della mia conoscenza dell' inglese


a volte però ci scriviamo in posta e lui sa anche un pò l' Italiano
quindi ci capiamo
lui esprime a me la sua simpatia per il mio lavoro
e io mi sento così orgogliosa 
che a lui piaccia qualcosa di quello che faccio
che ogni sua missiva o un solo mi piace... 
è motivo di grande orgoglio per me


letteralmente io adoro
quello che loro riescono a fare...
e seguo tutto
anche perchè Trino scrive scrive scrive...
 e ci racconta passo passo tutte le sue giornate
e ci racconta di quanto sia eccitato come un bambino
che aspetta il dolce
quando sa che arriverà
Johan e porterà
con se i suoi magnifici capolavori
dal Belgio alla California
con un Container stipato così, fino all' orlo...


Un container
che loro piano piano in questi giorni 
hanno svuotato
per mostrare ai fortunati che vivono a Corralitos e dintorni
o frequentano
le varie mostre e mercati dell' antiquariato
che Trino e il suo aiutante Martin
visitano settimanalmente...
tutto quello che Johan è riuscito a collezionare
nei mercati di tutta Europa


Tutto l' inverno
abbiamo aspettato tutti noi che li seguiamo
attraverso le belle parole 
di Trino
abbiamo trepidato per loro...
la gioia del ritorno di Johan, dopo mesi
e abbiamo visto
tutto quello che son stati capaci di fare...



entrare nel mondo di Atelier de Campagne
è per me una grande avventura
che riesce ancora a farmi sognare
una avventura
straordinaria che spazia in tutti i campi dell' amore
quello per il proprio lavoro
quello per la gente
quello per la famiglia
quello per il proprio compagno o compagna di vita...


questi due ragazzi che mi fanno l' onore di essere miei amici
sono straordinari
sono veramente un bell' esempio del fatto che 
l' amore  quando è AMORE
non ha colore nè razza
ne tessuto sociale nè diverse provenienze
ne diversi
contenuti
nè parla un altra lingua...
l' AMORE è AMORE
Love is Love
LIEBE ist LIEBE
l' Amour est l' Amour


e quello da solo
muove il Mondo 
e lo fa esistere...


tutto quello che esiste è amore
e bisogna ricordarlo
vedere il sorriso
sulla faccia di Trino leggere quello che scrive
 percepire le sue emozioni
il suo coraggio
la sua felicità
la sua umanità
è corroborante...
osservare la faccia composta e dolce di Johan
è commovente...


Trino lui è il fuoco del Mexico
e Johan
è l' acqua del mare
 due elementi che riescono straordinariamente a convivere
con tutte le difficoltà del caso
ma con AMORE...


e il risultato 
si vede
nella loro capacità
di mostrare a chiunque li segua
la loro Vita e il loro
Amore 
oltre che l' amore per il lavoro che fanno
e per quello di straordinario dono
che la vita gli ha dato....


vorrei essere lì con loro... per conoscerli...
stringer loro la mano anzi abbracciarli
per quello che di bello ho percepito
conoscendoli
per avermi raccontato coi fatti
quella che è la loro meravigliosa storia d' Amore 


 questo ha postato Trino
sulla bacheca di Johan
una roba che insomma,
che mi commuove e mi fa sperare....


Se avete la fortuna di passare per la California
vi prego andateci per me e abbracciateli

Grazie Trino grazie Johan!!!!per todos
La vostra Marzia Sofia


I like it!
Me gusta mucho


27 aprile 2013

Al Tramonto...


Eva era lì al buio
e mentre si rannicchiava sotto le coperte morbide
pensava a quanto sarebbe stato bello,
 se la morte fosse stata quella... 
solo la voglia di
dormire.... 
solo il silenzio indotto dal sonno. Ma la pace 
e la rilassata bellezza della sua stanza delle sue cose 
del suo mondo avvolgente e sicuro...la consolavano e
adesso le portavano un mondo nuovo da scoprire...


Per un attimo, le parve che la luce delle finestre
 le rimbalzasse addosso e 
le girasse attorno come un cerchio
echi soffusi di un atmosfera lontana...
d' un tratto....
fu colpita da un sonno strano, quasi vigile...
si girò dall' altra parte
e si vide in uno specchio 
ma quella pensò, non era lei... aveva i capelli scuri, si
era lei, ma con i capelli scuri 
eppure i suoi erano biondi naturali...
non ci capiva niente...
si girò ancora nel letto
abbracciando il cuscino, quasi ne avesse paura
ma negli occhi chiusi, stretti continuava a vedere uno strano film
impaurita
 li aprì, e rivide la sua solita stanza
poi li richiuse di nuovo
e cominciò ad osservare in silenzio a bocca semiaperta
che  cosa stava succedendole???

Una ragazzina 
vestita da maschiaccio le correva incontro
aveva un mangiadischi Geloso
a batteria
ed ascoltava una sola canzone
aveva solo quel disco..
Non riusciva a sentire bene la canzone ma
nell' aria note conosciute la cullavano
sentì una voce che la chiamava..
era sua nonna
aveva pronta la merenda...
Staccò un grappolo d' uva dalla vite ricolma 
e se lo appese su di un orecchio
così come un Semibacco
sui capelli a caschetto corti e rigonfi
da paggetto
si avviò sulle scale...
Il paesaggio era improvvisamente cambiato
e lei si guardò sorpresa, non indossava gli stessi pantaloni
e la stessa giacca di velluto beige...
aveva un abitino
a pois bianchi su fondo blu
con sul petto un ricamo a nido di vespa
i calzini bianchi immacolati 
e i sandali col laccio alla topolino
blu scuro...
Era estate Ascoltò in silenzio, 
la nonna che parlava parlava
il suo argomento preferito
Tua madre...lo vedi...
non ci pensa...tua madre...
tua madre tua madre...
Eva stava pensando ad altro 
ma un piccolo sbircio di pensiero
le suggerì: ma non sei tu mia madre?
Non ricordava tanto di averne un altra...
Il Geloso gracchiava la solita canzone 
mentre sua nonna le gridò: 
spegni quel COSO, che mi  manda al manicomio...
Spense di malavoglia e si distese a pancia sotto
sulla paglia della sedia da cucina,
braccia e gambe penzoloni
e faccia al pavimento 
si mise a contare i sassolini del granito.
Dalle opposte sponde...
dondolavano gli arti.
La nonna gridò ancora
oh che la smetti di fare la grulla???
Tirati su dalla sedia
e vai a lavarti le mani
che tu l'hai tutte nere...
Si alzò con fare annoiato
ciondolando la testa
non parlò... tanto non parlava mai
nessuno o quasi conosceva la sua voce
la nonna aveva preparato il pranzo..
i suoi soliti zucchini lessi per se..
e una frittatina per lei...
Mangiava solo frittatine...
Guardò sua nonna ...
una donna di nemmeno cinquantanni...
vecchia...grembiule a fiorellini corpo sformato
 capelli grigio violetto
dentiera splendente 
che la trasformava di notte in un vampiro,
aveva un solo dente d' appoggio...
Viveva sola sua nonna,
 da quando se n'era andata dalla loro casa
litigavano a morte lei e la nuora.
Eva era il feticcio di entrambe
chi la tirava di qua chi la tirava di là
lei tendeva al grigio,
la nonna le piaceva di più.
La casa della nonna di Eva
 era una villetta dell' ottocento
 a schiera
una villa a due piani
col giardino parco sul retro e il davanti sulle rive 
di uno di quegli affluenti dell' Arno 
che vi sono a Firenze.
Sotto di loro viveva una vecchia matta
la signora Zorobini
che era del nord, ma aveva sposato un fiorentino
 ereditandone le fortune...
le due donne si capivano alquanto
Eva invece detestava il nipote di lei...
le faceva paura
le tirava addosso dei lombrichi di dieci centimetri
Eppure lei leggeva  a voce alta Davy Crockett per lui
che era un asino spaventoso...
Ecco... l' unico momento in cui Eva parlava,
 era quando leggeva,
e la notte prima di dormire leggeva libri a sua nonna
che non aveva mai imparato a leggere...

Eva riaprì gli occhi in un misto tra lo stupore e lo sconcerto
 riprovò a chiudere gli occhi ma il film non c'era più
e si chiese di chi era quella voce che le pareva la sua
mentre raccontava la storia di quell' altra Eva?
si lei... era Eva...
ma lei non era quella bimba del sogno animato,
lei non aveva mai conosciuto quella Eva..
che cosa le stava succedendo??
Decise di alzarsi... che ormai ne aveva abbastanza
si vestì col suo solito
tubino nero
indossò le sue perle finte
si legò i capelli sulla testa con un finto toupet
infilò due sabot di vernice nera tacco due centimetri
e si decise ad andare..
anche se ancora, non sapeva dove...

26 aprile 2013

La camera del Marchese


Una cara amica mi spiegava che
detestava commenti falsi e ossequiosi
e di fatto ripensandoci anche io a volte
mi accorgo che molti commenti
sono effettivamente
esagerati


ad ogni buon conto se dovessi
guardare ai commenti di ieri
beh la Camera non è probabilmente 
piaciuta


in ogni caso vi avevo detto che l' avrei finita e l' ho fatto
ecco qua il rislutato


ho messo un aura rosa a queste foto che obiettivamente
non mi sembrano un gran chè
ma le foto..
la camera vi assicuro è venuta bene
ed è molto carina


Spesso infatti mi son chiesta
come fanno gli uomini a digerire 
il nostro style o lo shabby in generale


beh questa camera è molto unisex
 e di fatto mio figlio e la sua ragazza
la trovano bella


in ogni caso
qui vi mostro
che cosa ho fatto in due giorni ( poche ore )
per trasformare una camera un pò buia e senza fantasia in un piccolo
straordinario
nel senso di diverso dall' ordinario
Mondo incantato
Vi raccomando prendete un pennello
e Fate come me
FATE DANNI!!
sapeste quanto è liberatorio...
Ah domani la seconda puntata di 
Al tramonto
non perdetela...

La vostra Marzia Sofia


e questa camera la vedrete presto...anche in edicola
un beso


La perfezione, questa sconosciuta.

L’ IDEA DI PERFEZIONE è IL PROBLEMA. Dicono LA Perfezione non esiste. Semplicemente perfetta è la nostra perfetta imperfezione… Che co...