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26 maggio 2015

Il mio Gustaviano, La Mia Storia,

LA STORIA 
E arrivò l' anno 2000
ma il mondo non cambiò e la famosa profezia non si avverò e io mi divertivo comunque.
Nonostante tutto sapevo quello che volevo. Solo che non avevo ancora la capacità di crederlo fino in fondo.
Ancora ero legata ad un uomo. Il quale cominciava a cambiare la sua percezione di me e la cosa lo sconcertava alquanto. Lo rendeva diverso. Verso di me e verso se stesso... Come poteva accettare che io che non mi ero mai mossa da casa senza di lui, che non avevo mai avuto nemmeno la chiave di casa Improvvisamente avessi una mia identità, che riuscissi a decidere per me e spesso per lui, che avessi una mia autonomia e finanziaria e decisionale. Quando aprii il mio piccolo laboratorietto, in una via di antiquari e artisti, ero al settimo cielo... per la prima volta io che ero costituzionalmente timida, e insicura, mi dissi ho 40 anni se non ora quando???
Io crescevo, finalmente, al contrario di lui che nel contempo diventava sempre più insicuro e dubbioso, sempre più debole e senza volontà. Mi osteggiava per ogni cosa. Fino a rasentare l' ostruzionismo.
Le nostre strade avrebbero dovuto dividersi allora. Eravamo di colpo diversi. Quello che piaceva a me non piaceva più a lui, e viceversa...quello che facevamo insieme non era più quello che voleva fare.
E quello che faceva lui non era più quello che amavo io.
Tra noi tutto divenne insopportabile. 


Ci amavamo ancora, ma non ci stimavamo più.
E quando non si è coesi quando non si fanno e non si credono le stesse cose, dopo, non si è più in grado di amarsi in maniera cieca e totale. Difficile che si riesca a tenere insieme un rapporto.
Ma mio figlio era ancora piccolo e io non volevo dargli un dolore che sarebbe stato ancora più grande se ripetuto nel tempo a questa età...
Quindi sopportavo io e sopportava, a malapena lui.
Anche Firenze che aveva tanto voluto cominciò a stargli stretta.
Si deprimeva per ogni cosa. Non aveva la forza di reagire, e smetteva di pensare positivo e produrre azioni e intenzioni. Mi aveva promesso di finirla con quel vizio che tanto detestavo e che non avevo mai condiviso. Io che nemmeno fumavo...
Lui mi diceva che era innocuo che lo faceva star bene un cannetta ogni tanto che vuoi che sia ...diceva... Tu sei una provinciale, non lo sai cosa vuol dire, mi fa star bene.
Ma io non lo sopportavo... 


Io invece mi trovavo bene a Firenze, ma dovevamo viaggiare molto su e giù per l' Europa e io guido malissimo lui si sentiva il mio autista e la cosa non lo divertiva affatto.
Caricavamo la roba fatta in macchina e viaggiavamo. La vendevamo benissimo al nord.
Una volta al mese rifornivamo i negozi di Hamburg ed era veramente difficile lasciare il ragazzino da solo, quindi la distanza da mia madre anche se di soli 30 km era diventata enorme...
Nel contempo facevamo tutto quanto c'era da fare per sopravvivere... Mercatini, ricordo uno in una viila bellssima Villa Orsini o Corsini non ricordo...di S Casciano con dei giardini magnifici. (come tutto si ripete nella vita è impressionante ) Mostre, cataloghi con le nostre creazioni, insomma tutto quanto adoravo fare. IO...
Lavoravo molto e restauravo anche, ridipingevo e restauravo antichi mobili settecenteschi nelle grandi case signorili fiorentine... Il mio buchetto funzionava e mi divertivo un sacco . Passavano persone di ogni razza e cultura e consegnavo lavori perfino nel nord... Ma sopratutto stavo conquistando la mia piccola parte di Firenze...e anche la mia identità...
Ricordo episodi, incredibili per me, ancora adesso.


Tipo le figlie di un famosissimo antiquario venivano da me a farsi ridipingere alla mia maniera i loro mobil, che erano di quelli che quando eravamo in Germania io acquistavo... Mobili dei più famosi mobilieri fiorentini che ancora oggi vanno per la maggiore, ero estasiata. Il mio labile ego cresceva un pò... le ho sentite dire cose sul mio lavoro che ancora oggi echeggiano nelle orecchie. Ero veramente soddisfatta, anche se le difficoltà.. non mancavano. Sopratutto sul fronte umano e sentimentale.
Mio figlio adorava il mio compagno, era come un padre per lui era il suo vero padre, poichè con lui aveva vissuto dall' età di due anni. Ma si sa, accade nelle migliori famiglie...
Ora ne aveva tredici ed era in piena adolescenza.


Quindi anche su quel fronte cominciarono i dissidi.. Ed erano notevoli... e poi ci si mise mia madre... e tutto capitolò...
Sono naturalmente molto in dubbio se parlare così apertamente della mia storia. Ma con questa Storia Vera, nel mio piccolo voglio far capire a chi non ci pensa che dietro ogni successo, se il mio si può considerare tale, ci siano un mare di cose che non sono sempre state facili... Tutto si paga ed io l' ho pagato caro... anzi carissimo.


Se volete potete seguirmi, se siete dei moralisti o siete prevenuti nei miei confronti, abbiate pietà di me di voi e non passate da queste parti... 
Buona giornata a tutti e che lo sia....

Il mio Gustaviano La mia Storia

Nel 1999
arrivammo dunque a Firenze
(mica un posticino da nulla) avevo affittato questo attico che vedete nelle foto... tra Ponte Vecchio e Palazzo Pitti, la vista era di una bellezza mozzafiato e io me ne innamorai alla prima visita. Pensai che avrei potuto pagarmi l' affitto arredandolo a dovere e adibendo alcune delle numerose stanze a B&B. Eravamo all' ottavo piano. Nell' annuncio c'era scritto 220 mq di terrazzi... mi bastò.
Solo con i nostri clienti tedeschi che avrebbero voluto visitarci, e o gli amici, avremmo potuto tranquillamente viverci dentro anche noi...
Una sorta di pensione per la pensione.
In fondo vivendo ad Hamburg eravamo abituati a quel livello di prezzi. In Germania la maggioranza delle persone nelle grandi città vive in affitto.
I prezzi delle case sono proibitivi. Diciamo che quello che costava un attico del genere a Firenze io lo pagavo triplo per un negozio in città ad Hamburg. E di negozi me ne erano rimasti tre.
Firenze e un motorino.
Uguale la Libertà e la bellezza.
Come 35 anni non fossero mai passati. Me ne sentivo 15. Il mio marchesino al Poggio imperiale. D' altra parte lui era il mio principe, e meritava il collegio più esclusivo del mondo. Un negozietto per divertirmi. E il mio compagno su è giù a supervisionare il resto in Germania. Tutto era sulla carta perfetto. Pareva.
Ricordavo ogni pietra. Ogni angolo, ogni piccolo scorcio di fiume. Ogni ricordo aveva il potere di rendermi viva.
Quella era Firenze, la mia Firenze. Ne ero orgogliosa...
Il dolore per aver lasciato a malincuore la città dove avevo passato gli anni più belli della mia vita, piano piano si stava affievolendo. Hamburg e il suo meraviglioso lago... stava per essere elaborata se non dimenticata archiviata. Eppure quanti dubbi quanta sofferenza per e anche per Tyron al pensiero di lasciarla. Si stava consumando dentro di me il dubbio e la certezza di poter ricominciare con tutto un nuovo modus vivendi. La nostra eccitazione appariva tangibile.
Ricordavo tutto di Firenze e della mia giovinezza...ed ero felice... la mia scuola, mia nonna e il suo profumo, che anche se non c'era più lei io la amavo di più ogni giorno... le mie cuginette ritrovate, i miei anni passati, i miei primi amori, la mia gioventù. La mia lingua il suono del nostro dialetto di cui da giovane mi vergognavo con quella c così assurda... tutto stuzzicava le narici e le solleticava fino farmi starnutire dalla gioia.
Ero approdata in Germania dieci anni prima...
Era tempo di tornare, mi ero detta.


Avevo quarant' anni ormai, avrei potuto godermi il mio futuro dopo tanto lavoro. Avrebbero potuto essere gli anni più belli della mia vita, avrebbero dovuto, mi dicevo.
Ma il destino ci mise una zampa, non una mano. Proprio una zampa e con un colpo violento fece un graffio indelebile sulla mia anima. Mi portò via l' unica certezza.
Si vede che tutto si paga alla fine nella vita mi dicevo io, e nonostante tutto continuavo a sognare.
Aprimmo un laboratorio in Oltrarno. Un buchetto stipato di mobili che io dipingevo come un ossessa. Ai mobili poi si aggiungeva di tutto piatti vasi vassoi, ogni genere di oggetti creati e dipinti da me. Sempre più sfacciatamente liberi dalle mode e dalle costrizioni correnti. I miei parenti mi prendevano sempre più per pazza. Chi scuoteva la testa, chi si preoccupava. Mia madre direttamente mi osteggiava con un rifiuto costante, e indissolubile. "Ah lei ll' è un artista... diceva strascicando la parola come con disgusto.... ma ll'è grulla da manihomio!" 


In una via piena di artisti di ogni genere... Io con i miei mobili dipinti di bianco antico, parevo appunto, la mosca bianca...
Mobili dipinti di bianco nella patria dell' arte e della cultura??
Tra gli artigiani famosi le più grandi botteghe d' arte... tra lo stile cinquecentesco ovunque?
Tra la gente abituata a vendere di tutto, ma che fosse ispirato almeno al rinascimento... E in mezzo a tutto questo... Che ci faceva la mia idea fissa Gustaviana?  Che andava ben oltre lo shabby chic?


Quello che accadde di bello nel 1999 fu che nella più famosa vetrina di arredamento della città dove vivevano i miei, a pochi chilometri di dovuta distanza da mia madre, vidi il Famoso "Case Svedesi" in Italiano... e lo presi immediatamente. Con mia grande felicità vi erano altre foto oltre a quelle che avevo nell' edizione tedesca. E potevo leggerlo nella mia lingua. Io il tedesco lo parlo quasi perfettamente e lo leggo anche...
Ma leggerlo in Italiano mi gustava di più. Lo acquistai immediatamente con il cuore che batteva forte forte...


PS Mi scuso per la lunghezza, sintetizzo ma non basta... mi scuso con quelli che questa storia la sanno, per averla letta sul mio Blog, ma ho ancora qualcosa da raccontarvi, se mi vorrete seguire... 
Buona giornata a tutti e che lo sia...

Il mio Gustaviano, La mia storia

La STORIA
Li mettevo in vetrina e li vendevo, ho detto. Ma eravamo in Germania, ve lo siete dimenticato?? In Italia, terra piena di sapienza e bellezza si pensa anzi si è sicuri, che l' unica bellezza sia la propria, quella codificata consolidata sicura, della storia e dell' arte che ci contraddistingue. Nessuno credo è, anche se a ragione forse, più presuntuoso degli italiani, e più restio ad aprirsi al nuovo. Avevo in questi anni, tre per l esattezza, riempito mezza città di mobili di ogni genere, portati dall' italia e decorati ad arte da me dentro il magazzino dietro casa...






Mi ero inventata di scriverci sopra a pennello le arie dell' Aida o sopratutto la Divina Commedia, o anche delle frasi di poesie di Prevert o di Dante... In Germania la gente ama l' Italia. Ama tutto quello che viene dall' Italia. Adora il cibo il sole il mare e tutto quanto fa cartolina dell' Italia. Ma in Italia ci sono la cultura, le grandi marche del bello, la grande Moda, il grande lusso, la grande Eleganza, e la si esporta in tutto il mondo. Cosa potevo aspettarmi dagli Italiani? Non lo sapevo. Tutti amano l' Italia Specialmente i tedeschi. Specialmente un, Tedesco. Il mio compagno, che si mette in testa di venire a vivere in Italia è stanco dopo anni di sù e giù... Ore ed ore di autostrada di notte di giorno, con il gelo con la pioggia, e dopo lungo insistere riesce a convincermi. Non so cosa sia stato, sarà stata la nostalgia di mio babbo che stava invecchiando, e che vedevo una sola volta al mese, ma mi mancava, sarà stato il clima, che accetto e lui decide di trasferirsi come me e Ty in Italia. 
Tanto, dice, lo stesso che facciamo ora, lo possiamo fare comunque. Lasciammo i negozi nelle mani di una persona fidata di famiglia, non dirò che ramo familiare per rispetto ,non a lui, ma al mio ex compagno... e ci trasferiamo in Italia.



 A Firenze. In centro a Firenze. 
La via che da Ponte Vecchio porta a palazzo Pitti. In pieno centro. Quindi apro un Laboratorio d' arte e decorazione di mobili e oggetti in una via dell' Oltrarno strategica per il turismo e per il passaggio di gente. Ve lo immaginate FIRENZE ? la mia città... ero al settimo cielo. ma mi sarei accorta molto presto di esser troppo avanti quindi decisamente indietro...
Sintetizzo al massimo che altrimenti i ci vorrebbero trecento puntate. Vi racconto solo quello che più vi interessa... 

saltando pezzi importantissimi ai fini di certe decisioni, ma si sa il tempo è tiranno e io voglio in una ventina di puntate eheheh arrivare al dunque.. ( scherzo) 

A Firenze che cosa accadde? Accadde una rivoluzione... La rivoluzione Marziana... 
Non fate l' errore di pensare che io vi stia nascondendo od omettendo, (trovate tutto sul blog ) io sto sintetizzando e riassumendo per arrivare a dirvi quello che mi preme... quello che si vede dal di fuori in un racconto è la millesima parte di quello che accade e delle cose che ci portano dove siamo...
Come ci arrivammo, quanto fu difficile lasciare tutto, quanto fu pesante riuscire a ri ambientarsi a cambiare abitudini modi di pensare di interagire con le persone. Quanto fu difficile il rapporto con le istituzioni con la burocrazia, con il modo di vivere diverso degli Italiani, quale io ormai non ero più.. ve lo lascio solo che indovinare.



A voi che mi leggete qui, serve solo che vi dica che
lavoravo come una matta. Creavo ( oddio che PAROLA ABUSATA ) come una forsennata... lasciando libera la mia fantasia e il mio gusto. Trasformavo dal nulla cose da buttare letteralmente... da buttare e le nobilitavo. Era mi dicevo la filosofia de " il Marchese di Carabas" da Povero a nobile solo con la fantasia... come coniugarla con il Gustaviano? A Firenze cosa c'entrava il Gustaviano tra i palazzi del 300 e del 500 .. proprio Firense quella patria che aveva dato vita a tutto ma proprio a tutto ?? eh ve lo racconterò....




E voi direte, ma quando finisce questa roba??? ehh solo un pò poi lo saprete... continuate a seguirmi siete numerosissimi... e saprete cosa c'entra... e anche se non mettete MI PIACE io vedo le visualizzazioni!! 

Buona giornata a tutti e che lo sia....

Il mio Gustaviano, La mia storia,

La STORIA
Dunque come vi dicevo, eravamo nel 96 e io avevo in mente un idea... Pensate a vent' anni fa... Era un pò difficile far capire quello che intendevo. 
Lo stile che andava per la maggiore era al massimo l' arte povera, oppure il moderno, che era già vecchio appena usciva dalle fabbriche, ma io, ci provavo a cambiarlo. 
Anche se sopratutto in famiglia mi prendevano per matta.
Quello che volevo fare, era rendere bello il brutto. Trasformarlo in un opera unica e al di là del tempo e dello spazio. 


Sopratutto delle mode. Personalizzarlo con stile. Oltre a rendere e lasciare questo mondo più pulito più ecologico meno distruttivo. Si ci credevo.Pensavo al recupero e nemmeno lo sapevo.
Sapevo che si rischiava ad ogni passo di esser considerati senza gusto o pacchiani o kitch, ma a me ad un' analisi più attenta, parevano loro dei banali imitatori di stili. 
Gente senza fantasia, né coraggio di rischiare.
E' facile sembrare nel giusto quando si imita e si corregge. Difficile è inventare qualcosa di nuovo, che poi piaccia a tutti o a molti .
Visto comunque che la visione di me in famiglia era anche precedentemente la stessa, mi permisi di continuare nella mia follia. 
Ricordo discussioni infinite con una parente. La quale insieme a mia madre era considerata una vera intenditrice di stile, in città. La tipa mi criticava ad ogni passo, ad ogni ombra,ad ogni sporcatura, ad ogni imperfezione . la mia voluta sprecisione per loro era un difetto. Invece era proprio quello che io amavo. 
Quello che io ricercavo dannatamente. 
Nel mio garage o nel mio giardino mi ubriacavo di cere e patine fino a vivere con il mal di testa o la nausea costante. Ero ore ed ore a dipingere e sporcare.
Nel 1995 in Italia, per mia fortuna, aveva aperto la prima catena di Mercatini dell' usato e io in ogni viaggio prendevo delle cose le portavo in negozio e miracolo, non facevo in tempo a metterle in vetrina che sparivano. 


I mobili di mia nonna erano già tutti stati trasformati e a volte dovevo litigare per non venderli. Li tenevo stretti. Ma tutti me li chiedevano. Improvvisamente, li volevano. Se non dicevo quali erano, li volevano. Ma guai a dire che erano quelli vecchi della nonna morta o del mercatino dell' usato. Naturalmente...
Quello non lo si poteva dire... 
Li pagavo pochissimo ma ero costretta a venderli con un buon ricarico perché non esisteva normativa in merito. Se avessi venduto un tavolo ovale con gamba centrale meravigliosa con sei sedie intorno bellissime per 35.000 lire come lo avevo pagato beh ci avrebbero sputato sopra o mi avrebbero portata al manicomio. 
Che cos'ero io?? Un' artigiana o un' artista???
Annoso dilemma che ancora mi tedia...


Avevo anche allora la mania di fotografare e devo dire, che ora ne sono più che mai orgogliosa. Queste che vedete infatti sono le prime vere originali foto storiche di quello che sarebbe diventato per forza di cose un lavoro. Vero è che mi ero avvicinata con dei colori più caldi dell' attuale bianco. Attraverso mio zio e un amico entrambi famosi pittori, dopo vari tentativi, feci come mi pareva e scoprii una tecnica di patinatura e antichizzatura come la chiamavo io ,che ancora oggi ritengo unica. A meno che qualcuno non voglia smentirmi, con i fatti.
Anche se ormai molti, non tutti secondo me, sono bravi nelle loro tipologie di patina, io credo di essere stata una pioniera assoluta. Ecco amiche...Fu così che mi innamorai delle patine. 
Mi pareva che tutto acquistasse una sua verità un suo deciso mistero. 
Era come se il fatto di sporcarle le rendesse vere, quelle cose. Consunte dal tempo e dalla storia... le guardavo e mi dicevo... mamma mia ma le ho proprio fatte io??? e com' erano attuali come erano belli... In libreria poi, avevo trovato il libro di una inglese trapiantata in America... una certa Rachel Ashwell che mi era piaciuto molto trattava di cose usurate sciupate quasi sporche.... era lo Shabby Chic... L abellissima signora bionda aveva pensato come me a rinnovare vecchi mobili.. ero finalmente sulla buona strada, ma non del tutto ... il suo stile non assomigliava a quello che volevo... mi piaceva sì, ma non era il mio mondo. 
Troppo bianco troppe rose troppo a volte, lezioso. poi avrei cambiato un pò idea ma questo ve lo dirò in seguito... Quindi.. d' incanto, sempre in libreria, Vidi il libro che mi cambiò la vita. CASE SVEDESI... in tedesco però... e me ne innamorai perdutamente. Sì di quelle foto di quello stile di quelle idee Gustaviane... 


Volevo leggerlo!!!! Ma in Italiano non c' era ancora. Mi perdevo le sfumature... ero incavolata...
Ora per spiegarvi il Gustaviano mi ci vuole un altro pò... sappiate che anche se ormai pare che il mondo tutto, specialmente quello femminile, tenga un pennello in mano... in realtà se si esce allo scoperto nel mondo reale, sono molte le persone che ancora non ne sanno niente o quasi... così se volete seguirmi, ve lo spiegherò a modo mio...sempre se vi va, naturalmente. 

Buona giornata a tutti, e che lo sia...

3 marzo 2015

The Gustavian Chic Style, Il libro,

    Carissimi seguaci del mio Blog 
sono lieta di annunciarvi 
l' uscita del primo libro 
riguardante il mio stile

The Gustavian Chic Style
lo trovate in vendita online
qui



Sappiamo di avercela messa tutta
speriamo vi piaccia

Marzia Sofia & Tyron

                             
|                                                  



1 settembre 2014

1.000.000 di visite




A volte lo sai resta poco da dire
a volte tacere è più giusto e finire
a volte uno sguardo è di mille parole
a volte la vita fa le cose da sole
a volte è difficile crederci e avviene
a volte ti stanchi e la forza non viene


a volte il silenzio è un rumore assordante
a volte le parole possono esser tante
a volte il pensiero si legge nel viso
a volte risolvi con un bel sorriso
a volte guardare non sempre è vedere
a volte sognare è come cadere



a volte uno sguardo sottintende il pensiero
a volte le parole non reggono il vero
a volte un sorriso confonde e sbaraglia
a volte si tratta di un fuoco di paglia
a volte una foto è bugiarda e ingannevole
a volte la vita ferisce il più debole


a volte ci pensi e ti pare infinito
a volte ti volti ed è tutto finito
a volte hai paura e ti muovi pian piano
a volte sorvoli come un aeroplano 


a volte è più facile tacere e ascoltare
a volte se parli sai di poterlo fare
a volte il tuo sguardo riflette il tuo mondo 
a volte ti senti che ci giri intorno
a volte il cammino ti pare infinito
a volte è la vita che ti mostra il dito

a volte a volte
son tante le volte...
e il dito qua sopra
ce lo avete messo 
UN MILIONE DI VOLTE!!!!!
GRAZIE
la vostra Marzia Sofia

21 agosto 2014

A casa di Jo & Madeleine Lee


sicuramente riconoscerete la più famosa casa 
Gustaviana
quella per eccellenza
dove tutto è improntato allo stile che io perseguo da anni
naturalmente la trovo fantastica
e ne sono strabiliata
qualche anno fa lessi
che apparteneva ad una famiglia Svedese
trasferitasi in Inghilterra


credo a Brighton
su tutti i maggiori giornali internazionali 
tra le immagini di google più cliccate fra le quali ci sono ripetutamente io con i miei lavoretti
sempre vedrete spuntare immagini 
di questa meravigliosa dimora in perfetto stile Gustaviano
beh udite udite
sapete cosa mi è successo ieri???


Una cosa totalmente inaspettata
Madeleine Lee in persona mi ha scritto sul diario
nel mio profilo privato di FB
e mi ha detto che ama le mie foto
e i miei lavori
dapprima io ho pensato
che carina questa signora
a mandarmi un saluto così aperto
di solito i complimenti a parte le mie più care fan
mi vengono fatti in segreto
nelle mail o in posta di FB
ma lei così apertamente mi ringraziava
io l' ho gentilmente a mia volta ringraziata


e come succede dopo un pò lei ha risposto
e mi ha detto
semplicemente amo le sue cose
anche la mia casa
è simile alla sua
di solito 
beh ci sono cose che non so definire tra quewllo che mi spediscono
trovo mille scuse
e abbozzo non voglio ferire ma
se non mi piace non so essere sincera...e allora taccio
rischiando di alienarmi le simpatie 
del richiedente
ma in questa foto che lei mi allegava
c'era questa casa!!!!
ANZI
QUESTA DIMORA!



NON CI CREDEVO GIURO NON CI CREDEVO
io non ho questi mezzi e queste cose 
nei miei arredamenti
me le posso solo sognare o inventare o imitare
ma lei trovava che fossero uguali ai miei
insomma i miei uguali ai suoi insomma
SONO RIMASTA SENZA PAROLE
anzi ho cominciato a parlare inglese come non facevo dai tempi della scuola
io come sapete sono perfino troppo pigra 
per scrivere in Inglese qui sul mio Blog
ma con lei ho parlato a lungo
(scritto)
tra le tante cose mi è rimasto solo che
vuole che vada a trovarla nella sua nuova magione in Francia 
e forse spera potremo sedere insieme in giardino
all' ombra della sua Magnolia con una tazza di caffè in mano 
a parlare come buone amiche
e chissà un giorno potremo lavorare insieme
Beh MUOROOOOOO!
Giuro che mi servono i sali
Io adoro la sua casa e solo vederla 
darebbe un senso a tutto questo mio lavoro di anni...
Poi in un post molto bello
si è infilata
una tipa e...vabbeh lasciamo perdere
 la gente sa sempre come distruggere
un momento piacevole
con una acidità assolutamente gratuita...
ma
comunque
questo è il Blog
della Signora Lee
http://www.swedishinteriordesign.co.uk/blog/swedish-gustavian-interiors/
se volete visitarlo
spero di avervi dato il link giusto!

Buona serata a tutti 
e portatemi i saliiiiiiiiiiiiiiii....

30 novembre 2012

Il Gustaviano secondo me....due


Spesso mi sento dire
bello mi piace non è il mio stile eh..
ma... bello...


eh te credo che non è il vostro stile...
mi dico
è il mio
come fa ad essere il vostro?



d' altra parte...
copiare non mi riesce
l' ispirazione mi viene da sola
la mia mano non fa quello che le dico
 ma solo quello che vuole


il mio occhio e le mie foto
contribuiscono al resto
per cui...


stamani girando per Blog
del nord
mi diverto tanto a vedere quelli tedeschi
 così capisco anche quel che scrivono


ho realizzato una cosa...
non è nemmeno vero che c'è posto per tutti
il posto se hai un tuo stile
 a volte si trova a fatica 
bisogna crederci molto e poi non ce la puoi fare a trovarlo
se non te lo danno gli altri...
hai voglia di sbatterti....
Eppure alla fine
è così
se qualcuno in qualche modo 
VALE DAVVERO...
il proprio posto, lo trova
Bisogna rimanere se stessi
la copia migliorata non sempre paga.
Bisogna insistere
essere se stessi e basta
il che non è proprio lo stesso, di esserci posto per tutti
 se ci pensate
e poi come riflettevo ieri con Robi
nemmeno la volpe più volpe è così furba...
in fondo nemmeno lei 
riesce ad arrivare all' Uva...
solo perchè la desidera...

L'Amore fa la Differenza!,
e io l' amore ce lo metto sempre
e son sicura anche voi...

La vostra Marzia-Sofia

28 novembre 2012

Il Gustaviano secondo me...


E' un labile confine
quello che divide
le cose



forse non esistono regole... 
se non una regola...
che non ci sono Regole...


è come Il Gustaviano e lo Shabby
si mischiano a volte
impercettibilmente


in fondo è solo una questione di nomi..
e di gusti...


qualcuno dice che quello che è bello è bello
ma a volte.... quello che ci appare bello,
per gli altri non lo è altrettanto...


è come quando ami un uomo..
o una donna
sei sicura che sia il più bello del mondo
e ti chiedi perchè gli altri non riescano a vederci 
quella bellezza che forse è chiara SOLO
ai tuoi occhi..
E' l' amore che fa la differenza...
SEMPRE..
l' Amore.....

Buona giornata amici e speriamo che lo sia....

ps non posso farvi vedere
 la TRASFORMAZIONE DI QUESTO CASSETTONE 
La vedrete presto in Edicola


1 luglio 2012

Vestire Gustavian Chic...


Le mie amiche premono perchè io mostri loro
come ci si veste
a seconda della filosofia Gustavian

e così ho deciso che istituirò una rubrica fissa e vi mostrerò
quello che io intendo per vestire


Gustaviano?

Da tempo mio figlio 
che ha 26 anni
mi dice 
Mamma tu riesci con poco a vestire Femminile 
Vintage e Chic
perchè non insegni alle donne della tua età
e anche a molte ragazze di oggi
che cosa vuol dire essere femminile e chic?
anche con qualche imperfezione fisica
con qualche chilo in più
e con la pancetta per esempio???



Beh mio figlio è uno spietato controllore
capita che mi dica Mamma noo questo proprio non va
toglilo subito o non esco con te!!
Beh capita di rado devo dire..
che appena gli entro in camera mi alza il LIKE
e stringe l' occhio
amore di figlio
ma se c'è qualcosa che non lo convince
non me lo manda a dir dietro


chiaro che lui è anche un pò contraddittorio 
perchè vorrebbe che io
acquistassi cose
di maggior valore
odia le centinaia di scarpe cinesi che ho nella libreria
per esempio 
ma io non resisto e anche se non le metterò mai 
le compro...
Come si fa a resistere 
se capita di spendere il prezzo di un pacchetto di sigarette
per un paio di sandali strapieni di strass,
che se una volta, mia mamma, che è ricamatrice
decide di comprarne uno solo in merceria
spende la pensione di un mese???


beh io compro scarpe cinesi e vestiti cinesi
al mercatino del Forte dei Marmi
mito sfatato???
Ma fatemi il piacere, se leggete Saviano
cosa scrive in Gomorra 
capite bene che perfino le grandi marche
in qualche modo sono cinesi
al massimo Napolecinesi!!!!


Ho cominciato col farvi vedere questo abitino 
simil vintage di non so quale materiale 
con roselline di tulle e balza romantica
non importa che lo indossiate con quei sandali alla schiava
questo è solo da suicide come me
ma basta una borsettina bianca dello stesso materiale
qualche perla come accessorio un cappello di paglia Bianco
e sarete perfette
e libere di mangiare un Macarons in più...se vi va....


Specialmente se avete un bel seno
e qualche filo di pancia in più
scoprirà solo le gambe e vi farà sembrare molto femminile e attraente 
senza fasciarvi o strizzarvi

Eccomi qua l' anno scorso
a La Isle sur la Sorgue in Provenza
con lo stesso abito
in versione bianca
sapete che siccome l' ho pagato tre euro
l' ho preso in tutti i colori disponibili
vedete sandaletti bianchi 
anch'essi cinesi da 9 Euro e 90
con perle e roselline di tulle






Qui invece sono ad Avignon con
la versione Accessorio Grigio su Rosa

Sembro perfetta..
tutti i chili di Baguette e Fromage 
che mi sono "regalata" 
spariscono come niente 
sotto le volute ampie dell' abito.

Un figurone!!
Alla prossima Puntata

La vostra Marzia Sofia
la regina più mangiona che ci sia....

La perfezione, questa sconosciuta.

L’ IDEA DI PERFEZIONE è IL PROBLEMA. Dicono LA Perfezione non esiste. Semplicemente perfetta è la nostra perfetta imperfezione… Che co...