Lo SHABBY CHIC
Avendo ora iniziato a spiegarvi a modo mio che cos'è Il Gustaviano, e avendo credo e spero, voi le idee più chiare...
Vorrei anche con l' aiuto del web prima, e delle mie considerazioni dopo, spiegarvi che cos'è e cosa rappresenta lo Shabby Chic.
E vorrei farlo cercando di documentarmi in questa giungla di "esperti di periferia"... su quello che dovrebbe essere un mezzo di comunicazione sicura, la digitazione su wikipedia di un nome, uno solo, Rachel Ashwell, una signora nata nel 1959 a Cambridge in Inghilterra, con il nome di Rachel Greenfield. (PS per i cultori del nomen is omen consiglio la traduzione letterale dall' inglese)
Vorrei anche con l' aiuto del web prima, e delle mie considerazioni dopo, spiegarvi che cos'è e cosa rappresenta lo Shabby Chic.
E vorrei farlo cercando di documentarmi in questa giungla di "esperti di periferia"... su quello che dovrebbe essere un mezzo di comunicazione sicura, la digitazione su wikipedia di un nome, uno solo, Rachel Ashwell, una signora nata nel 1959 a Cambridge in Inghilterra, con il nome di Rachel Greenfield. (PS per i cultori del nomen is omen consiglio la traduzione letterale dall' inglese)
Nata da un commerciante di libri di seconda mano e da una restauratrice di bambole vecchie... lascia la scuola a 16 anni come dice al New York Times nel 2004, e si mette a vendere cose più o meno antiche in un mercatino all' aperto, così cresce segnata, per così dire e impara presto a riconoscere nell'antico che cosa è da comprare e cosa no. inizia quindi in patria a fare la stilista e la fotografa, e quando nel 1980 si trasferisce in America, le viene naturale proseguire su quello stile. Vende quello che non è propriamente antico, ma solo vintage come si direbbe oggi.
Rachel dunque apre il suo primo negozio a S Monica nell' 89.
Dal momento che è cresciuta nei mercatini delle Pulci, le viene naturale adottare quel mood nel suo negozio.
(Mentre leggo queste notizie e collego le date a me, mi rendo conto che a parte il fatto che ho un anno esatto e 4 giorni più di lei entrambe scorpioni etc etc, le date coincidono in un percorso parallelo che ha del curioso... e anche i percorsi, sono molto simili e paralleli, a parte l'Opra Winfred Show, naturalmente! ma questo forse importa solo a me... Diciamo simili.Eccoci al punto ;
Pare che lei abbia dettato questi cinque punti come regole dello Shabby Chic una sigla da lei inventata (o da Oprah???) che la rende famosissima in tutti gli USA. E io ve li riporto copiaincollati, per onore di cronaca.
Ecco qua i 5 punti:
1. Lo Shabby rappresenta uno stile d’arredamento che strizza l’occhio a tutto ciò che è utile e confortevole, a dispetto di tutte quelle persone che potrebbero percepirlo come troppo usurato per essere utile o avere un qualche valore. La raccolta di oggetti costosi e preziosi, destinata ad essere vista e non toccata, non fa parte della filosofia dello shabby chic!
2. Un bambino deve sentirsi libero di vivere la casa senza limitare la sua libertà e il suo istinto al gioco e alla scoperta: i nostri figli non dovrebbero essere sacrificati alla preziosità della casa, che va vissuta e non protetta come un museo! Idem per gli ospiti, che necessariamente devono sentirsi a proprio agio. “Credo nell’accogliente, non nell’esigente, nel rilassato, non non nel rigido e lo stile Shabby (che come sapete significa sciupato!) mi permette di creare ciò in cui credo: a un tavolino di cristallo prezioso, preferisco un vecchio baule con la vernice scrostata sul quale il bambino può poggiare i suoi piedini assaporando, allo stesso tempo, la forza e i sapori di un tempo passato”.
3. “Un vaso di rose del giardino, un po ‘appassite e con alcuni petali mancanti; uno specchio d’epoca con una cornice bianca, un pezzo di ferro floreale recuperato da un vecchio cancello, un lampadario un po’ arrugginito, una serie di candele al profumo di vaniglia, ecco quali sono gli elementi che rendono Shabby una casa! Sono questi gli elementi che considero indispensabili e a cui non rinuncerei mai!”
4. I colori in sintonia con lo stile Shabby sono: il bianco sporco, l’avorio, menta, rosa polveroso, azzurro pallido, color crema, grigio e tortora, ma anche il bianco più candido e pulito nel quale si immerge ogni cosa. Il significato dei colori nello Shabby è un argomento che in pochi conoscono, ma è pur vero che questo stile va ben oltre lo stereotipo del total white, del rosa o del fiorato!
5. Alcuni hanno definito questo stile a metà strada tra un matrimonio in spiaggia a Los Angeles e la grazia romantica della vita di campagna inglese nella sua forma più informale, altri come la fusione di un design romantico con funzioni moderne. In realtà lo shabby chic è uno stile che riguarda tutte quelle cose ereditate e che quindi non possono essere comprate al supermercato o prodotte in serie. Lo shabby apprezza tutto quello che è trasformazione ed evoluzione, ma sempre rispettando l’anima del passato.
Questo è quanto. Per ora. Io non mi fermerò qui, solo per oggi mi fermo, per darvi tempo, e vi prego di riflettere su quello che leggete e vedrete poiché si sa le interpretazioni che si danno alle cose hanno sempre un filtro personale. Per alcuni lo Shabby è così, per altri beh, è tutt'altro. Di fatto io ho solo una considerazione da fare, anzi due.
Prima: In Italia, colei o colui che ha portato lo Shabby sapeva bene quello che faceva e si era informato, oppure ha introdotto una sua idea di Shabby alquanto edulcorata?
A questo punto, nei prossimi post dovrò parlarvi di me e della mia storia, come fu che io mi intrecciai imbattendomi nel 96( si due anni prima del Gustaviano, con un altro libro determinante "Shabby Chic Interior" by Rachel Ashwell. Un libro innovativo che con questa definizione Shabby Chic mi apri un mondo, ma avrei dovuto aspettare fino a quando aprii nel 2010 un blog che ancora esiste che si chiama www.shabbyechic.blogspot e che vanta un paio di milioni di clik, dove là nel nome la "e" in mezzo allo Shabby prima dello Chic era dovuta a Blogger che non accettava gli accenti. Shabby è Chic, era il mio stile questo significava e mi serviva per avere la parola Shabby nei motori di ricerca, ma significava anche che io amavo quello che era vecchio consunto e rovinato ad arte.
Prima: In Italia, colei o colui che ha portato lo Shabby sapeva bene quello che faceva e si era informato, oppure ha introdotto una sua idea di Shabby alquanto edulcorata?
A questo punto, nei prossimi post dovrò parlarvi di me e della mia storia, come fu che io mi intrecciai imbattendomi nel 96( si due anni prima del Gustaviano, con un altro libro determinante "Shabby Chic Interior" by Rachel Ashwell. Un libro innovativo che con questa definizione Shabby Chic mi apri un mondo, ma avrei dovuto aspettare fino a quando aprii nel 2010 un blog che ancora esiste che si chiama www.shabbyechic.blogspot e che vanta un paio di milioni di clik, dove là nel nome la "e" in mezzo allo Shabby prima dello Chic era dovuta a Blogger che non accettava gli accenti. Shabby è Chic, era il mio stile questo significava e mi serviva per avere la parola Shabby nei motori di ricerca, ma significava anche che io amavo quello che era vecchio consunto e rovinato ad arte.
E Il Gustaviano lo era! E poi il Gustaviano, allora, chi se lo filava? Questa la prima considerazione.
La seconda considerazione, invece è, ma In fondo, chi se ne frega? Nessuno, rispondo io, ma è bello sapere le cose,. Informarsi conoscere, per non incorrere in errori clamorosi. Su internet e in special modo su FB, spesso si leggono delle Bufale paurose. Quindi se volete informarvi, continuerò qui a spiegarvi a modo mio, prolisso non schematico... che cosa c'entra Il Gustaviano con Lo Shabby, e come c'entra.
La vostra Marzia-Sofia
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