20 aprile 2013

Incipit Il Ritardo...




Dopo…..

Se n’è andato un pomeriggio in silenzio…
Ha chiuso la porta e se n’è andato… senza nemmeno lasciarmi la chiave… lo ha fatto  quando anche il suo odore ormai mi era odioso…ma mentre lo guardavo…i suoi occhi mi parevano ancora più blu… anzi turchesi.
Avevo voglia di baciarlo eppure lo odiavo proprio per questo…
Avevo voglia di abbracciarlo forte e per questo lo maledivo.
Ho spostato la tenda davanti alla vetrata e mi son detta qualcosa che ora non ricordo.
A ripensarci adesso non è rimasto che l’ odio …come una ferita dentro la pelle ..secca di un bacio desiderato… ma non richiesto… lho visto andare via  per caso…
quasi non ci fosse mai stato un caso più casuale.
Viveva in casa mia e non lo vedevo da giorni.


Era il 30 di Agosto.
Lo so quanto tempo siamo stati insieme perché me lo ha detto lui una volta che l’ ho chiamato ..18 mesi ha detto… dice  di essere stato con me per pietà, per diciotto mesi…a me sembrava fossero stati  di più…di diciotto.
A me pareva che ci fosse da sempre, non solo dai 27 anni che ci conosciamo… E mi pareva che fosse amore, non pietà.
Mi pare di averci visto la metafora della mia vita… tutto sempre troppo presto o troppo tardi…
Il tempo si diverte a sbagliar tempo!!!
Arriva quando deve andare…e se ne va quando vorresti che restasse….
Noi forse non lo abbiamo mai avuto un Tempo…nostro.
Lui non è mai stato mio e io neanche sua…ma siamo sempre stati Nostri.
A volte mi chiedo se è stato giusto farlo... ma tutto quel che avviene ha un senso …anche un senso sbagliato… ma ha un senso…
Il senso delle cose è dentro le cose. Per scoprirlo bisogna aprirle...
Io volevo averlo quel senso.


Se avessi avuto il coraggio... forse me ne sarei accorta in tempo, ma il tempo non ha Tempo, e gli amori sono fatti di schegge sottilissime di bombe esplose… spine che si conficcano in te e non vogliono andarsene… per estrarli devi soffrire… e tutto resta indolenzito poi…. anche se sembra non ci sia stato  nulla…
Io l' ho amato quest' uomo anche quando non lo avevo… per questo forse adesso lo amo anche se non  l’ ho più..
Quello che abbiamo fatto non è più quello che avremo… quello che faremo non è più quello che avremmo voluto… o anche dovuto fare…E’ come se un pezzo di lui si fosse staccato da me e fosse andato a male…imputridito seccato riarso… una specie di maionese muffita solo in superficie, come olio sull' acqua.
Mi manca…però… sento, che il suo vuoto, quello che il suo ricordo mi procura…è qualcosa di pienamente assente…lo vedo e lo annuso come un cane annusa il padrone …e so che morirò davanti alla sua tomba… ma lui non lo saprà mai…
Non ci crederà.

 Prima……..


                            

Se me lo avessero detto,  ci avrei mai creduto?
Certamente. Sicuro che ci avrei creduto! Non avrei fatto alcuno sforzo. Lo sapevo da sempre.
Non c’è niente al mondo di cui io potessi essere più sicura. Nessuna notizia nessuna certezza nessuna verità di cui io potessi avere maggiore consapevolezza.
Lo amo. Amo il mio miglior amico. Da sempre.
Eccoli vi vedo tutti pronti a recriminare, a tirar fuori le frasi fatte le solite saggezze col cucchiaio.
Come le medicine prese per bocca. Uno sciroppo di sapienza, un aerosol di conoscenza, un gargarismo di sicurezza. Una supposta di sapere.
Tutte balle. Solo io lo sapevo. Anzi, forse neppure io.
Alberto è sempre stato l’ uomo che avrei voluto. Quindi vuol dire che lo amavo. Anche quando non lo sapevo.
Lo amavo con naturalezza, senza chiedermelo, con accettazione, senza saperlo davvero né volerlo più di tanto. Lo amavo di un amore particolare.
E allora direte ? Che c’è di male ?
E’ vero…. non ci sarebbe niente di male in questo, se non fosse per il fatto abbastanza inopportuno che Alberto è molto più grande di me. Che significa mi dico…L’amore non ha età.
So che anche questo non sarebbe un vero problema… Se ci fossimo decisi a dircelo prima…quando lui era più giovane…e non dopo venticinque anni.Il fatto è … che lui è il marito della mia migliore amica.
E questo è stato… un problema piuttosto grosso.



La Sofia la conosco da sempre, era una ragazzina …la prima volta che l’ ho vista…Una gran bella figa… se devo essere onesto.
Sul momento mi colpì questo di lei…e dissi a mia moglie… guarda quella, come se la tira… lei fece di sì con la testa, e si rimise al sole… l’ avevo già convinta. Da sola non ci avrebbe pensato.
Mia moglie si convince sempre di quello che le dico. Anche se non lo capisce. Lei è fatta così.
Mi accorsi quasi subito del fatto che era solo timida. Strano, pensai, che una ragazza così bella non sappia di esserlo.
No. Lei non lo sapeva.
Anche se in apparenza lo mostrava.
Era bella, sì, veramente bella, tanta eh, ma proporzionalmente perfetta, rigogliosa, direi.
Con un lunghissima treccia di capelli scuri abbandonata di lato su una spalla.
Un giorno di non molto tempo fa, ho riguardato le foto che le avevo scattato in uno dei nostri viaggi, e ho detto… a voce alta agli altri …cazzo…che figa eri, ma perché non ti ho mai scopato ?..
No, non c’è da scandalizzarsi.
Io sono fatto così. Mia moglie mi conosce.


Mia moglie non ha tempo per pensarci, sa che io le sparo così.
La Sofia è l’ unica che non si scandalizza. Sa bene che scherzo.
Scherziamo sempre noi due.
Eppure, stavolta era diverso.
Mi ha guardato interdetta…sembrava quasi ci credesse, non so.
Il tipo che era con lei le fa…guarda che quello è innamorato di te da sempre, anche se non te l’ ha mai detto…
Lei è corsa subito da me a raccontarmelo.
…azzo dici scemo…ha risposto lei… lo avrei capito… giuro siamo solo amici…
Ma mentre me lo raccontava, non sembrava più troppo sicura.
E’ vero siamo solo amici. Beh insomma…
Eravamo amici.
Perché il giorno del mio compleanno abbiamo scopato, anzi, abbiamo fatto all' amore… per quello che posso ancora fare sia chiaro…castrato fisicamente e psicologicamente come sono.
Eppure l’ ho fatto, anche se nemmeno ci credevo.
Questo rappresenta un dilemma ?


to be continued...





18 aprile 2013

Incipit al tramonto...


Piccole schegge di luce blu
attraversavano
le tapparelle
pensò che si era dimenticata di chiuderle per bene la sera prima...
Bastava che un raggio la colpisse e il sonno era un ricordo sbiadito
Eppure le sarebbe piaciuto dormire
ma non le era mai riuscito
fin da piccola...


tirò su sollevandole di colpo entrambe le gambe dal letto
scostando le coperte
 quasi le facessero da impedimento
e si catapultò in bagno
almeno quel gesto atletico ancora le riusciva
si guardò nello specchio
e quello che le ritornò
era un qualcosa che non capiva


una faccia da bimba su di una pelle matura
capelli lunghi e fluenti su spalle curve
ormai anche stanche
si sciacquò la faccia
con gesti rapidi e nervosi
e si tuffò dentro l' asciugamano
che preferiva ruvido
quasi uno scrub
poi mise mano allo spazzolino
non le era mai riuscito di chiudere l' acqua
nel frattempo che spazzolava i denti


come una bambina vecchia pensava
che i bambini che morivano di sete le dispiacevano alquanto 
e le donne africane
che dovevano camminare per km e km
per una goccia di acqua sporca 
le facevano pena
ma di più di pensarlo 
non le riuscìva di fare
Il trucco 
qualcosa di automatico e spietato
come un disegno del tempo
come un dovere assolto
come un tratto automatico e scontato
senza cura...così...



e poi il vestire..
Aprì l' armadio e cominciò a sfogliare
uno due tre venti ventuno
ma quanti cazzo di vestiti aveva?
Con questa mania di comperare 
tutto quello che costava poco 
e le faceva figura addosso
si chiese come fosse possibile
quando nemmeno aveva un corpo perfetto
che tutto le donasse così...
Apparenze...
chiodi fissi della sua vita 
stereotipi in cerca di inutili spiegazioni
ma chi se ne frega pensò
ormai aveva imparato...



scelse un abito beige
con dei sandaletti dello stesso colore
con la zeppa che aggiungeva dieci e più centimetri
 al suo quasi metro e ottanta
l' abito era a corsetto stile impero
con mille piegoline
copri pancia che scendevano fino al ginocchio
 pensò... mi sta quasi bene
se non mi guardano di profilo
non sembro nemmeno un cassettone...
se non fosse per queste cazzo di tette enormi
il viso non è ancora male...
aggiunse una collana di perle grosse
con un filo a fiocco per chiuderla, del color cipria dell' abito...
Speriamo di non sembrare 
la moglie di Homer Simpson pensò
e si sorrise...indulgendo sul fatto che però
il tutto era di una chiccheria sorprendente...


era soddisfatta...
le sue gambe ancora non erano male
magre e abbastanza sode
niente a che vedere coi polpaccioni di certe mediterranee
che incontrava per strada in minigonna
eh loro però avevano il culo ritto
e vabbè giratemi la parte di sotto di 180 gradi 
e siamo a posto si disse ridendo di se
i capelli
erano perfetti
poteva legarli  sulla testa e fare un effetto signora
le dispiaceva tagliarli, che così lunghi e belli non erano stati mai
nei suoi primi cinquantanni di vita
ma li lasciò correre sulle spalle
liberi e selvaggi
di dietro liceo davanti museo???
Ora lo erano così lunghi
perchè tagliarli???


Un paio di occhiali color cipria
dalle lenti scure 
completavano il tutto...
cazzo... si guardò attentamente allo speccio
era una strafiga...
uhmmm pensò...
troppo
ma dove vado ad un matrimonio??
eppure vestito 15 euro scarpe diciannove e novanta occhiali tre euri
e chi ci esce così??
Anche adesso che ormai si sentiva vecchia abbastanza 
da non aver più bisogno della scorta per camminare
come quando era giovane...
era sempre troppo... per camminare
in questa piccola città di provincia...
lei era troppa...


allora prese e si spogliò
buttando con rabbia tutto quanto sul letto alla rinfusa....
non ce la faceva proprio ad uscire così....
si disse...
in fondo io non ho manie di conquista 
ho una paura fottuta degli uomini
e con le donne così...
è tutto un competere...
era stanca di sentire
le sue amiche 
farle critiche benevole
e complimenti travestiti da rimproveri


ma chi se ne frega si disse e si 
mise la prima cosa che le capitava
un tubino nero un braccialetto di perle finte e un decolltè nero classico
con un paio di pantacollant
neri
piedi nudi
solo che.... anche con quella...
era esattamente la stessa di prima...
sempre troppo per essere così poco
e sempre così poco per essere di più...
Insomma si disse sconcertata da se stessa
 ma chi sono io?
Io la tuta da ginnastica non me la voglio mettere
e nemmeno i camicioni larghi che consiglia mia madre
uffi sbuffò desolata
perchè devo imbruttirmi quando le altre fanno di tutto per abbellirsi???
Domanda irrisolta da cinquantanni
"che cosa dovrei essere io
che cosa sarei potuta essere se lo avessi voluto???"
scosse in avanti i lunghi capelli biondi e fluenti
e li legò in una coda
poi si sedette sul letto e decise
di rimettersi a dormire
così forse avrebbe sognato...
era un pò stanca di vivere....
e questo le dispiaceva perchè 
aveva ancora un sacco di cose da fare...

Se vi va il seguito a domani
la vostra Marzia Sofia

17 aprile 2013

Il mio scrivere...per voi


Buongiorno amici e amiche
vi è piaciuto molto
il mio post su mio padre e mia madre vero???
Si si molto share
come si dice...
tanti commenti entusiastici
tanta attenzione tanta immedesimazione..
anche se non ho un audience da milioni
di spettatori
credo che il mio sia un pubblico alto
non solo di età ma di cultura e sensibilità...


sono molto seguita evidentemente,
mi dicono...
e anche se qualcuno pensa che le mie foto
o le cose di cui parlo
siano sempre le stesse
io cerco di offrirvi, a voi che mi seguite
tutte... ma proprio tutte le mie emozioni
e cerco di renderle vostre...



quelle più vere quelle più profonde...
a volte io sono persa, è vero,
nel mio Mondo Gustaviano
un mondo dove ci sono solo io
come in un Truman show
e mi perdo il contatto con voi o con la realtà
 vado in automatico
e per questo faccio conto
che nessuno mi segua
che nessuno
abbia da ridire...


questo è quello che fa ogni vero scrittore
dimenticarsi della realtà
vivere e raccontare la propria 
usando gli occhi e la mente di chi legge
per farlo sentire dentro la storia.
Per fargliela vivere...
Quanto...di quello che si scrive è vero
e quanto
è frutto della propria maniera di vedere le cose?


naturalmente è così
anche quando si tratta di raccontare
o di raccontare ancora e ancora...
Mi è successo spesso di parlare di cose mie private
tutto si ispira a ciò che ho vissuto,
se andate su certe voci di questo Blog
troverete tutti i romanzi che ho scritto
e potrete leggerne alcune pagine
molti troveranno che parlo troppo di me
altri inorridiranno per la loro crudezza
altri morbosamente tenteranno di immaginarmi in quei panni
altri mi dicono ma questo non è così 
e quell' altro non è accaduto così o cosà
...


il fatto è proprio questo 
anche quello 
che si ritiene essere più strettamente autobiografico
è sempre frutto di un filtro,
il famoso filtro
che è il nostro vedere, 
in confronto alla visione degli altri.
A volte penso che è come nella fotografia
non ci sono foto belle o foto brutte
ci sono foto che raccontano di te e di quello che sei
e foto che non sanno parlare al cuore
far modo che gli altri dicano...
 vorrei averla scattata io quella foto
vorrei averle scritte io quelle parole
come nelle canzoni
mi rispecchiano.


Se io parlo al cuore con quello che scrivo
e spero di farlo anche un pò con le foto
che sono assolutamente senza tecnica e senza forse 
alcuna ragion d' essere 
se non quella di piacermi e piacervi
allora avrò raggiunto il mio scopo.
Certi le usano anche come foto di copertina o di profilo su FB
e questo mi pare a volte un pò troppo,
mi sento prosciugata,
però forse sbaglio
perchè dovrebbe essere un onore
...non so, sono combattuta...


Per quanto riguarda lo scrivere però
è quello che farò da "grande"
quello che ho sognato da piccola 
quello che ho tentato di fare tutta la mia vita
per cui ogni volta che qualcosa che scrivo mi piace 
e vi piace sopratutto
non esiste complimento migliore per 
non esiste nessun altro compiacimento
io in quel preciso momento
 mi avvicino sempre più all' ultimo mio sogno...


e... 
lasciatemi sognare!!!

La vostra Marzia Sofia 
che continuerà a raccontarsi e a raccontare...


PS ho in mente un romanzo biografico o no...
scritto proprio qui... a puntate solo per voi...
che ne dite????
e poi ora che ci penso
come mi ha detto qualcuna di voi giorni fa
non è già questo mio Blog
un romanzo a puntate ?...

15 aprile 2013

I miei genitori e me...



Non potevano fare a meno l' una dell' altro...
si sa, quando la passione scoppia...
 I loro genitori lavoravano a Roma
al ministero della Guerra
vivevano in Trastevere, anche se erano Fiorentini
 si era in tempo di guerra...lui
aveva 12 anni nel 45, lei 13 e mezzo
si picchiavano di santa ragione
lei gli stava sempre d' intorno
 e lui non ce la voleva...

Era il 1955
quando si sposarono
erano cugini... fu difficile
aggiudicarsi il consenso delle famiglie
di fatto non lo ebbero mai,
ma allora se ne fregarono.


La madre di lui era la sorella del padre di lei...
primo grado
come un interrogatorio.
chiesero la dispensa papale
 e dopo dieci anni dalla fine della guerra
si sposarono ed andarono a vivere a Firenze.
Non avevano un soldo,
una delle loro cugine ricche fece di tutto
e regalò loro perfino la cerimonia e il pranzo oltre gli abiti
mia madre dice sempre... 
non c'aveva
neppure le mutande...

Io nacqui diversi anni dopo
strano per allora 
ma... lei lavorava molto 
voleva guadagnare tanto per farmi vivere bene diceva.
perchè io non dovessi mai sopportare le loro privazioni.
Era una delle famose ricamatrici fiorentine
ed era brava ...forse la più brava
di tutte quelle donne che sedevano sull' uscio 
col filo in mano e si raccontavano ridendo
le storie di paese, la sera, all' aria fresca e profumata di cipressi
 nella stupenda e pittoresca campagna toscana.
Dopo sposati lui aveva dovuto fare il militare
e poi lavorava in  fuori città in Trasferta...
fuori regione


era bello mio padre 
e sano come un pesce...
uno sportivo eccellente...
vinse il campionato italiano con una squadra 
militare di pallavolo
era il numero 1





di fatto praticava ogni sport
faceva Calcio
Boxe Ciclismo...
e qualsiasi altra cosa facesse bene allo spirito e al corpo
e proprio questo ultimo era la sua passione,
Il ciclismo
era entrato a lavorare a tredici anni mio padre 
e si era comprato una bici spendendo tutto il suo stipendio
ma suo padre appena lo vide entrare
mi raccontava mia nonna 
gli disse serio tirando fuori dal panciotto gli occhiali.
O cosa ll'è codesta???
Un bicicletta! rispose lui spavaldo
ecco ora... o tu vai fori te, oppure lei...
aveva 14 anni e 
aspettò ancora un anno per andarsene di casa...
mia nonna mi disse che mio nonno la prese di peso
 e la buttò giù dalla torretta del
palazzo del 500 dove abitavano...
"I tu babbo prese se ne andò e non tornò più
e ll'era andato a casa dai mì fratello 
e quella la fu la su rovina.




Questo la dice lunga su quanto mia nonna 
amasse mia madre... sua nipote...
capite com'è successo? 
IO ADORAVO MIA NONNA
anche se ora capisco tante cose.....

Tutti gli sport insomma...  gli piacevano  mio padre
li amava tutti
 durante il militare poi... e non solo allora
gli piacevano anche le donne
mia madre dice sempre che mentre io nascevo
 lui aveva anche un altra fidanzata
eh gli uomini allora eran dei gran bast.......
oni ehehehe






                                                          Io intanto, crescevo sana e forte
                                                          immagino che allora a parte la eccessiva
                                                        e forse anche motivata gelosia di mia madre
                                                             le cose tra di loro andassero bene,
                                                erano giovani innamorati e avevano una bella bimba
                                                       mia madre avrebbe voluto un maschio
                                                              ma lui era tutto contento e gridava
                                                   llè bella llè bionda lla c' ha gli occhi chiari
                                                                 lei rispondeva...via viaaa...
                                                               un me la fate nemmeno vedere!
                                                            ll'a mi ha mezza massacrata..
                                                        ehhh per forzaaa ero quasi cinque chili !
                                                  dio mio dico a mia madre... ma la colpa è tua
                                                       perchè non mangiavi un pò di meno?....
                                                          si usava così ...dice lei laconica...



Passavano gli anni
erano gli anni del boom economico
nascevano più bambini che mucche tra un pò...
tutti volevano la macchina il televisore le lavatrici...
e in quegli anni pionieristici nacque mia sorella
la chiamarono Cinzia per far rima con Marzia
disse mia madre...
però mia madre preferiva Sofia Loren 
e mio padre Gina Lollobrigida
così ci misero anche un secondo nome.


Ora che non eravamo più in tre
quindi
 lasciammo Firenze dove io ero nata e
andammo a vivere vicino alla nonna materna 
a trenta chilometri di distanza
nella ricchissima provincia Toscana
dove i primi industriali costituivano casta a parte...
 e vivevano nel lusso e nello spreco...
viaggiavano le prime auto di lusso 
e le ville erano sempre più grandi e lussuose.
Noi eravamo una bella famiglia 
e i miei genitori lavoravano entrambi
non eravamo ricchi  ma insomma ce la cavavamo bene
Poichè mio padre, quando mio nonno morì a 54 anni 
cadendo da una scala
per non volere niente da suo padre 
aveva tramutato tutta la sua cospicua eredità
in pensioni per mia nonna, sua madre
insomma
non ci facevano mancare nulla
visto che eravamo anche
le prime nipoti di uno stuolo di zii
quindi viziatissime...


 ma di colpo , come nelle favole,
 che si suppongono a lieto fine
ma non sempre nella realtà lo sono,
le cose cominciarono a farsi molto difficili.
Improvvisamente il nostro futuro si oscurò 
di una nube così subdola e insidiosa che lo avrebbe
offuscato per sempre.

Mia sorella infatti era molto malata e 
i problemi con lei non finivano mai,
era nata cagionevole e poi una brutta febbre 
la condusse a dover dipendere per tutta la vita da medicine 
che la resero quantomeno diciamo, particolare... 
Così forse loro due, si staccarono... non so... 
Si sa le difficoltà o uniscono o alla fine dividono
per sempre...
loro parvero staccarsi...





Andavamo al Mare a Castiglioncello
i miei avevano una bella Bianchina blu...
mio padre diceva al benzinaio: mille super e si partiva...
Ogni fine settimana era sole e spiaggia.
Il babbo correva in bici  collezionando vittorie onori e glorie
e la mamma ci caricava su,
 io facevo da navigatrice a dodici anni, e via...
Durante la settimana invece dopo la scuola,
le nonne ci tenevano spesso con loro
io con la nonna paterna e la piccola con la nonna materna
si perchè mia madre era una femminista 
un antesignana 
guidava la macchina lavorava 
dirigeva un piccola fabbrica di confezioni


erano le prime donne che a trentacinque anni
erano più belle di quando erano giovani....
il mondo era cambiato
tutto era diverso, anche se non il nostro paesone
dove
alcuni preconcetti esistevano ancora...non pareva assorbirlo...
ma altrove tutto si rivoluzionava al passo coi tempi e la modernità.
Nonostante questo
tutto era in divenire ... tutto era cambiato da prima
ma noi nemmeno lo sapevamo...
mio padre non voleva lasciarmi prendere il treno da sola
non voleva che studiassi a Firenze cosa che poi ho fatto 
ma per lui tutto era troppo per mi controllava a vista...
Andavamo anche  spesso in montagna
 con gli amici dei miei...
ricordo momenti meravigliosi  e felici
anche se ricordo bene che loro, litigavano sempre,
 su tutto.


Insomma la mia mamma 
era una delle più belle e stilose 
donne della città. Una città
 che cresceva vortiginosamente
si... dove vivevamo, lei
aveva aperto un negozio e faceva Moda
tutti la seguivano.
Lei non si faceva scrupolo di essere libera e femminista
IL PADRE LE DISSE QUANDO LEI annunciò
 CHE AVREBBE PRESO LA PATENTE...
TE SI... VA IN DO' TU VOI.... MA LE BAMBINE mai!
Eppure lei non si fece intimorire...
qui mi fermo perchè si tratta della loro privacy...
del loro rapporto...
ma capivo sentendo a volte, nella notte le loro urla
venire dalla loro camera da letto 
che le cose non andavano come dovevano.
Insomma tutto sembrava scorrere
ma noi... non eravamo più felici
era diventato tutto difficile
lei si ostinava a vivere in funzione della malattia di mia sorella
mio padre invece visto che non aveva potuto farlo da giovane 
voleva di nuovo correre in bici
e la invitava a essere un pò più fatalista
 a prenderla un pò più con filosofia...


a non farsene una malattia insomma...
Ma mia Madre ha sempre avuto un solo difetto
 ora che lo so...
ingigantire le cose...nella sua mente
e sempre dal lato pessimistico...

A parte le domeniche
dei musi lunghi e delle litigate tra loro
delle gelosie e delle recriminazioni
 paradossalmente
non si sono mai lasciati
anche se lo hanno minacciato mille volte a turno
non ci hanno mai pensato davvero...
Hanno sempre detto che sono rimasti insieme per noi
ma io ora so, che non eravamo che un pretesto,
di fatto non avrebbero mai saputo vivere
 l' uno senza l' altra e viceversa....
Oddioooo
quel maschiaccio che vedete di sotto  
a sinistra... era la vostra Regina... 
ehm ehm
avevo un modo di ribellarmi 
abbastanza particolare...


I sorrisi si spegnevano sempre più spesso 
nelle belle gite settimanali...
mi ricordo delle litigate associate al luogo dove avvenivano
UNA SPECIALE FU A LIVORNO 
IO RIMASI A GUARDARE I QUATTRO MORI 
PER CIRCA QUATTRO ORE IN SILENZIO...

Non lo ricordo
 ma mia madre dice che ero gelosa di lei
e che preferivo il mio babbo
che era lui il mio eroe,
e devo dire che non l' ho mai messo in dubbio
mia madre mi pareva sempre la colpevole... 
non condividevo nulla del suo modo d' essere
ero immediatamente subito pronta a difendere lui
anche se lei mi ricorda che da piccola
invece la difendevo.
ma poi forse credevo, 
che lei amasse di più mia sorella....
ora forse lo accetto...
io non avevo bisogno di nulla... crescevo....
 bella sana e solare come un fiore della mia terra
la ginestra,
da sola.. senza tante cure nè attenzioni
 ai lati delle strade... dove allora era consentito giocare
 sotto i cipressi luminosi e lucidi
della mia bella campagna toscana.
Di fatto era un continuo dirmi 
lasciala stareee lei ll'è malata...
e io nemmeno la toccavo!!!
pensavo... a te ti amano tutti,
non vorrai mica anche il miioo amore???
Odiavo amare mia sorella e odiavo amare mia madre 
e credevo di dover difendere mio padre..



Dice che sia io, che mia sorella 
le allungavamo le minigonne
con le mani 
e le impedivamo di uscire
da sola
Insomma
 non deve essere stata un granchè la sua vita
povera Mamma.
Non è un grave difetto essere ipocondriaca
è che lei lo faceva per farsi amare che mi faceva rabbia
io ce la facevo senza farmi compatire
perchè lei no?
eh lo so
per prendersi le sue attenzioni ha dovuto spesso
essere 
fastidiosa
ha dovuto inventarsi malattie per farsi compatire
e lui l' ha sempre ignorata, 
è fatto così non si scompone...
ma lei non l' ha mai amato di meno per questo, 
forse anche di più
e mi riconosco in lei 
ora che amo qualcuno che di me se ne frega...
Ma ora a questa mia età
 quando vedo come lei lo ama ancora
e quanto adesso mi sia chiaro 
di quanto la ami anche lui
mi dico...

che strano modo di amarsi così tanto...
forse allora mi ama anche colui che credo di no???

Ora che sono entrambi molto malati 
e si sorreggono a vicenda
 lei tende sempre come sempre a parlarne male 
a raccontare tutte le "cattiverie" come dice lei 
usando una parola troppo grossa
che lui le ha fatto...
ahhh sapessi quante me n' ha fatte!!!
lui no... lui tace sempre
 lui non ne ha mai detto o fatto una sola parola 
con noi ...mai contro di lei
ma poi... quando sono
al momento  della verità
io li guardo e stupisco!

Da un anno sono con me ormai
non li avevo visti mai prima...per venti anni...
da quando mi ero sposata a ventanni per sfuggirli
ero sempre lontana...
che mi pareva fosse mia madre, il mio solo problema
l' incognita x della mia equazione...

Nel momento in cui lui o lei 
non sono in quel letto la sera
Però...
mi sembra e forse 
gli sembra...
 che la vita non abbia più senso per entrambi...
da soli.
Spero sempre che quando sarà 
muoiano insieme ...
prima uno e poi l' altro...  nel letto...
perchè uno ha visto che l' altro è morto
e che allora sia chi sia... dei due...
chiuda gli occhi così... in silenzio...
e lo raggiunga
 magari con un sorriso...
(come nel film l' uomo bicentenario dandosi la mano)
Non sarebbe una morte bellissima e dignitosa?
Son stati insieme tutta la vita
che stiano insieme 
anche nella morte...


Ma a noi non sono mai mancati,
ci sono sempre stati
per noi, 
a volte perfino troppo 
non si impara mai a fare i genitori
e quindi non li biasimo...


erano belli i  miei genitori
e a volte lo sono ancora
quando mia madre non si lagna quando sorride
quando mi consola e a volte lo fa...
quando mi vede triste o mi vede soffrire per colui che amo...
mi dice te tu se proprio come me
amiamo troppo e male
siamo due sceme
ed io che non ho mai voluto assomigliarle
mi rendo conto che sono uguale a lei
e mi ci inc...pure...


hanno Ottant'anni 
e nemmeno li dimostrano... a volte....

Oggi è entrata lei in ospedale,
ed era appena era uscito lui...

ma porca miseria un pò di pace
è chiedere troppo????

la vostra Marzia Sofia 
che proprio ieri sera
 si sentiva così tranquilla 
e pregava che rimanesse tutto così
spero non vi dispiaccia questo mio post mi è venuto così
l' ho partorito
e non volevo abortirlo...
non, solo per paura.




La perfezione, questa sconosciuta.

L’ IDEA DI PERFEZIONE è IL PROBLEMA. Dicono LA Perfezione non esiste. Semplicemente perfetta è la nostra perfetta imperfezione… Che co...