6 maggio 2013

La cucina e il bagno dell' atelier e me


Cari amici del mio Blog
stamani ho una mattinata pienissima...

 Telefonate inattese al mattino, sveglia nervosa, il giornale per babbo, la corsa dai carabinieri per ritirare e cancellare una querela assurda che un avvocato imbecille mi aveva consigliata, poi telefonate varie, da cui forse visita a Montecatini per un lavoro... vita da Regina ...voglia zero.... risposte di mail da attendere, Blog da scrivere ( che non farò) vita da regina...Atelier da sistemare, la corte da pulire, e ripitturare... Mostro da finire... e trasloco dello steso da organizzare, scala da dipingere... vita da regina... e poi ci sarebbe da finire il Lavoro Infinito...ma quello è troppo anche per me... non credo ci riuscirò ormai... :( Buona giornata a tutti. E speriamooo che lo sia!





ahhh dimenticavo questa...
chiamare l' idraulico per la vasca e il boiler
poi ridipingere il bagno...
perchè presto
in questo luogo magico...
 come lo definite voi 
ci saranno cucina e doccia funzionante
e voi potrete soggiornarvi...
aspettatevi
novità
La vostra Regina
Marzia Sofia

4 maggio 2013

Al Tramonto...III Puntata


La strada era deserta...
file di macchine morte al parcheggio stazionavano
in attesa...
non c'era un solo alito di vento
e i rumori
ovattati ...
le arrivavano distanti...
il mare di sogni infranti
che le si agitavano nella testa
erano un puzzle impazzito
e come in un eterno gioco del quindici
si scomponevano e con fatica
si ricomponevano.
Non sapeva ancora cosa doveva fare.
Non era inusuale in lei,
questo confronto con se stessa...
Pensò al perchè le riuscisse sempre difficile
prendere una  qualche decisione e mantenerla...
In lei si animavano da sempre correnti contrarie
pensava sempre a tutto ma sopratutto
a cosa ne avrebbe detto sua madre...
La sua vita era stata una costellazione di errori?
O aveva semplicemente seguito il suo istinto?
Vide il semaforo rosso solo dopo che
un tizio imbufalito le ebbe gridato istericamente
"spostati cretinaaa!!!!!!!!"
sempre più gentili questi ragazzi
ma non vedeva cheera una signora?
Guardò la strada davanti a se...
mura scrostate e logore...
puzza di piscio di gatto
rifiuti ovunque
terra e verde confinante con la città
vivere per lei, era ormai diventato
un motu proprio...
le serrande al mattino e alla sera
i soliti gesti annoiati...
e questa strada senza arrivo
che la portava sempre dove non voleva andare.



Il telefono squillò e lei nemmeno lo guardò
sapeva che era lui
c'era un lui nella sua vita...?
a volte se lo chiedeva lei stessa.
Non rispose.
Eva chiuse la borsa e continuò a camminare
mentre un altra auto sopraggiungeva dalla parte opposta.
E fu troppo tardi per stupirsene...


Ah pensò
questo è il bagliore di cui parlavano tutti
quando stavano per morire?
Ma noooo... si disse questa è la lampada della sala operatoria
le posero una mascherina
direttamente sul naso e sulle labbra
il sangue rappreso le si stirò sulla faccia
accidenti riuscì a dire
che cazzo mi è successo?



Cominciò a vedere un milione di stelle blu che le si
affacciavano in fronte.
Come una coltellata si infila in un pane fragrante
spezzettando lo spazio.
Il mare sotto era minaccioso
eppure pareva una notte tranquilla e piena di stelle...
Eva era appena uscita sulla spiaggia
jeans a vita bassissima che si doveva tirar sempre su con le mani
camicia di lino larga piena di fiori
sandali zingareschi e capelli fermati in testa da un nastrino di perline
colorato a disegni indiani ... 
La luce del tramonto si scopriva all' orizzonte
come fosse improvvisamente apparsa...
era lì perchè ci DOVEVA stare
quasi come Eva, anche se non avrebbe dovuto..
Eva si sedette su di uno scoglio sotto al pontile
mentre la risacca consumava i pochi sassi rimasti
alla bonifica umana...
Respirava forte a pieni polmoni guardando le conchiglie sparse qua e là e osservando un granchietto che le camminava fin su di una gamba...
lo vide arrivare e sorrise suo malgrado...
 Aveva i capelli lunghi mossi e sciolti sulle spalle
e quell' aria dinoccolata 
appesa su quel sorriso stampato
la ferì di un dolore che somigliava tanto all' amore.
Le aveva detto di avere ventotto anni
ma sembrava fosse molto più vecchio
pareva il nonno di suo figlio
un bimbo di quattro anni
biondo e cicciottello...
che gli stava sempre appiccicato ad una gamba 
e che piano piano si affezionava anche a lei
c'era anche il suo amico con lui
 che le sorrise con cenno della testa
e si mise subito a scolpire
una delle sue madonne sulla sabbia.
Eva gli sorrise sfidandolo
lui si avvicinò e cominciò a baciarla...
il bimbo correva impazzito
tra la sabbia e il mare
mentre gli ultimi solitari abbandonavano la spiaggia
con gli asciugamani ancora bagnati.
La salsedine sulle sue labbra
 si mischiava al sapore di birra 
e le faceva venire il vomito
ma il suo bacio era dolce gentile
comprensivo oltre che accogliente.

I lunghi capelli biondi si intrecciarono con quelli di lui
che erano ormai quasi bianchi...
le piaceva quest' uomo
e i suoi pantaloni sdruciti attillati
e talmente stretti da mostrare tutta la sua virilità.

Lei non aveva mai visto un uomo nudo
una volta un amico di famiglia, 
e quelli erano sempre generosi
nel mostrare quello che a una ragazzina
 non si dovrebbe mai mostrare, 
si era messo a gambe larghe davanti a lei
cercando di mostrarle quello che aveva tra le gambe
lei aveva visto solo una piccola cosa
e pensava che ne fossero decine di centimetri di quella pelle
e che stesse tutta arrotolata tra le loro gambe. Uomini.
Gli uomini in genere le facevano un pò schifo...
Ma questo tedesco che asseriva di avere
il doppio della sua età
le piaceva...
 suonava la chitarra e cantava da dio
e beveva birra ma rimaneva sempre in piedi ...
non come il suo amico 
che dopo un pò barcollava e se ne andava.
Lui restava lì, la sera al tramonto, a cantare canzoni.
Quasi sempre di cantautori americani o inglesi
Adorava Patty Smith e Joan Baez e Bob Marley e Dylan
lei studiava inglese a scuola
e lui le parlava in inglese..
You are a little girl le diceva
e lei I whant to come with you...
Not is possible le rispondeva lui
You are too little
but i cannot stay here
I come with you...
Nein rispondeva lui improvvisamente in tedesco
passavano i giorni e lei lo vedeva ogni giorno
più sofferente...
Finchè un giorno lui venne e le disse che doveva partire
che non poteva restare che alla fine le avrebbe fatto del male
e non voleva farlo...
si era limitato a strusciarsi fuori di lei
e questo ormai gli era chiaramente diventato
insufficiente... lei aveva 14 anni...
Le disse abbracciandola dolcemente
e con una sorta di lacrima  che lampeggiava in un occhio
che sarebbe tornato a settembre... a Firenze
quando lei fosse stata a casa
che glielo prometteva..
Lei pianse per giorni e non uscì più sulla spiaggia al tramonto
stava chiusa a leggere da mattina a sera...
il mare ora le pareva solo un ricordo...
leggendo e cercando di capire
quello che lui le aveva scritto su di una foto
che le aveva regalato
Du wirst immen in meinen Hertz bleiben!
Finchè una notte di Settembre, dal balcone di casa
vide due fari nella notte che lampeggiavano
si chiese se non era ammattita
e strinse gli occhi per vedere meglio
c'era una mano che  la salutava, con grandi gesti del braccio
ed era quella di un tizio coi capelli lunghi striati di bianco
i fari...che fendevano la notte come spot light di un teatro
erano quelli di una R4 beige...

Beige greige beige grey
Eva cercò con fatica di aprire gli occhi,
la luce a intermittenza le sondò le cornee
come un gatto al mattino ti graffia per svegliarti...
era circondata da camici verdi
le facce parevano preoccupate
e quei cazzo di tubi nel naso le davano fastidio
provò a strapparli ma la fermarono
tirò su l' altro braccio
e quel cazzo di ago le fece provar dolore
si sentiva tutta
scossa e dolorante
ma almeno non era in coma
Credeva...
Chiuse gli occhi rattristata e rassegnata
ma il bel sogno non ritornò...
almeno non subito....



3 maggio 2013

la mia casa di due anni fa....


Cari amici
mi sono accorta che nella mia follia creativa 
e nella mia completa anarchia fotografica
spesso qualcuno fraintende...


oppure qualcuno
magari non ha visto non sa
 o ha iniziato troppo tardi
a seguirmi..


così ho deciso che vi farò un riassunto
della mia situazione abitativa ehm ehm
e vi parlerò meglio
di quanto queste foto
vi mostrano...


due anni fa 
questa era la mia abitazione
che fungeva pure da B&B
Vivevo in una villetta a due piani
 sulle rive del Magra
con un grande giardino intorno....



il fiume che si trova proprio al confine 
tra la Toscana e la Liguria
e che a Bocca di Magra 
come dice il nome
sfocia nel mare


questa casa 
che prima del 2011 
e precisamente dal 2003
 condividevo col mio compagno Tedesco
con il quale ho convissuto quasi ventanni
 aveva un altro aspetto,
era espressione di una casa vissuta
da un uomo e da una donna


quando per cause troppo lunghe da spiegare 
peraltro già descritte in questo Blog
decidemmo o meglio 
LUI
decise che si era rotto le scatole di me di mio figlio
(che aveva cresciuto)
e dell' Italia
mi lasciò per tornare nella sua terra...


io decisi di prendere in mano la situazione
 e mi
armai di pennello
cosa che prima avevo sempre delegato a lui
a parte l' idea 
che era sempre mia
e la realizzazione artistica
la parte pratica e più noiosa
era sua.
Così come dicevo in un giorno in cui mi sarei buttata al fiume
 ma decisi che non era il caso
tanto il fiume sarebbe comunque venuto da me
(e non sapevo quanto avevo ragione)
 mi accinsi ad una trasformazione totale... 
solo con il colore e il pennello.



e passai una mano di bianco
 su tutto ma proprio tutto!
Ero rimasta sola
dopo venti anni
dico venti in cui non ci eravamo mai separati un attimo
 nemmeno per un ora
(io in Germania non possedevo nemmeno le chiavi
non guidavo non facevo NULLA senza di LUI)
Nemmeno mio figlio c'era più
siccome uno dei problemi tra noi era lui e la sua educazione
entrambi avevano deciso che era meglio per me se mi liberavano della loro presenza
;MA NON INSIEME PORCA MISERIA!!!!
Insomma mio figlio Tyron 
che era parte integrante della nostra chiamiamola società
e che ci aiutava nel lavoro
era partito per la Grecia a far la sua vita...
ERO SOLA


una come me, che mai si era ritrovata tale
IMPROVVISAMENTE
SOLA
prima avevo bisogno della guardia del corpo sempre
anche per andare a comperare il pane o far la spesa...
Fu Dura
anche perchè lui era le mie mani
e la mia forza
quindi...piansi tanto
ma decisi che dovevo rimboccarmi le maniche
con il mio amico-
compagno  che si stava separando in quei giorni 
cercavamo di consolarci a vicenda
 ma feriti e delusi com'eravamo
combinammo un casino
che era meglio non fare
(ma quello lo vedo a posteriori...)
comunque con lui che dopo la sua separazione
 era venuto a vivere da me
avevamo aperto in casa mia questa che vedete
 un B&B
Il Marchese di Carabas

anche perchè
la casa che vedete non era mia 
e pagavo un affitto 
mostruoso per le mie forze
così l' idea che cullavo da tempo aveva preso forma
e mi ci dedicai


la casa era particolarissima 
molto particolare
ma quando anche il mio amico 
decise che vivere con me era impossibile
avevo però pensato lo stesso anche io
non per questo non ci soffriii
E QUINDI RIMASI DI NUOVO SOLA
e così decisi
non cambiai nulla della casa
 in realtà, se non il colore
e gli interi mobili rimasero gli stessi
così com'erano
divennero molto più shabby
prima erano molto più lussuosi
poi divennero per magia 
più semplici
e questo avvenne in diretta su FB


per scommessa 
con la mia Amica Anna
la quale
dopo esser venuta a cena a casa mia tra 
Ori antichi e legni patinati di color crema
pareti Gustaviane ma alla mia maniera
ebbe un forte mal di pancia
quando si scontrò
con i miei accenti leopardati
 sulle tappezzerie e sui tappeti.
E Temetti per la sua vita e quella di suo marito
ahahhaha



Allora mi dissi ... volete il Bianco
ma a maniera mia!!!
e in tre giorni cambiai tutto...
come dicevo in diretta su FB 
proprio pochi giorni prima che la mi altra amica 
Grazia venisse da Milano a trovarci..( Non si sa mai
 avessi fatto dei problemi anche a lei) eh eh
poi.... venne
la terza ALLUVIONE IN DUE ANNI
e dovetti lasciare questa casa
di cui ho una grande nostalgia
se volete saperne di più vi rimando a domani
OGGI DEVO SCAPPARE!
Ciao la vostra Marzia Sofia

1 maggio 2013

A Casa di Frederic Mechiche

Amici
tanto per continuare la serie 
delle case artistiche e colorate
vi mostro una cosa che in molti avete di sicuro già visto
ma che io considero uno dei punti di svolta
nella mia vita cosidetta...
artistica... di decoratrice dì interni
e creatrice di ambienti e mobili...
Lo vedete questo signore? 


è lui Frederic Mechic...
trovai per caso nel 1998
nel famoso libro delle Edizioni Taschen
Provence Interiors
le sue case
e me ne innamorai


specialmodo fui colpita da questa
 che è la sua casa privata
nella Provence Francese

amai immediatamente 
il suo uso dei colori e l' abbinamento
tra i vecchi pavimenti e le antiche mura 
di questa dimora storica
e la bellezza degli arredi
a volte così rustici
a volte così
lussuosi



ma incredibilmente
uniti confusi ad arte
sottilmente sottolineati
o decisamente
 abbandonati a se stessi con maestria


Il connubio e la sapienza del miscelare i colori
fa si che questa casa
più di altre
fatte da Frederic per altri clienti
anche per esempio
 in meravigliosi ambienti di palazzi parigini
sia, come anche per me accade
la libera estromissione del proprio gusto,


della propria urgenza di raccontarsi
di parlare della propria infinita
volontà di teatralizzare i propri
respiri 
la propria forza 
di permanenza futura
su questa terra


l' incanto dei contrasti
delle diverse proprietà di linguaggi
come una polilalia del vivere


rende questa casa un museo di lui
che per la verità appare poco 
e di cui poco
almeno io, si sa...


questa casa lo racconta più di altri 
e con questa credo
 lui si sia manifestato
molti artisti o designer
mi dicono fonti giornalistiche sicure
 e lo vedo per mia osservazione
non amano mostrare molto di se...



preferiscono lavorare per i loro committenti 
e poi
spesso credo io per esperienza molti
dovranno adattarsi ...
almeno a me succede..nel mio piccolo
al gusto dei clienti
quindi rimangono un pò nascosti 
al riparo della loro fama
e dei loro Libri...


in questa casa invece
 lui ha potuto mostrare se stesso
e mi ha fatto innamorare!!!
Tanto che io 
nel primo decennio del 2000
pur non avendo molti mezzi
mi sono impegnata a fare
per anni cose simili...
con le mie povere forze...e la mia nota testardaggine
le quali cose nemmeno vi mostro
per paura del vostro giudizio...
e quindi per vivere e per fotografare
mi sono inventata questo stile
da circa gli anni 2011...
Il Gustavian Chic
che a molti fa storcere la bocca
o chide nel silenzio più totale nei miei confronti
regine vere del Gustaviano svedese
le quali veramente mi odieranno...
Questo mio stile insomma ispirato al Gustaviano
che però in me
sovrasta la comune
essenza e prende una sua forma
una sua strana, uguale a me, forma
Il mio appunto... stile...
Comunque
anche se lui non lo saprà mai 
lo ringrazio
Frederic
è stato una delle pietre miliari 
del mio amore per lo stile Francese e Provenzale
che poi uno per vivere debba fare altro 
questo non occorre che ve lo spieghi...

Ecco qua 
volevo raccontarvelo
La vostra Marzia Sofia

30 aprile 2013

A casa di Marida


Ci sono foto che mentre le scatti, arrivano..
da sole...
si compiono... si manifestano...
clicchi e via!!
Ci sono!
Come le foto degli esterni
di questa casa di campagna 
situata all' interno di un prco stupendo.
Altre che invece non si riescono a fare,
ci sono ambienti che devi per forza vivere
per apprezzarli,
ambienti nei quali l' occhio si perde...


sommerso dai mille richiami
dalle migliaia di voci
che suggerisce...
 dai pensieri che esprime.
Ci sono case che sono vissute 
da chi le abita,
 esattamente
come io intendo l' Abitare,
come radice di se stessi
come panorami della propria anima...
come ricatti ineludibili
del proprio modo di esistere,
del proprio modo di intendere il Vivere...


di questa casa purtroppo
 posso solo raccontarvi 
quello che vedrete,
e non sarà mai sufficiente a spiegare
quello che a Marida 
è costata, in termini di sogni, di volontà
di attimi di minuti 
di energie....






credo che una casa come questa sia
capace di investire una vita totalmente,
di renderla assolutamente
dedicata a se stessa, e qui mi spiego...


Una casa come questa
è
come una seduta da uno psicologo,
ti "libera" da te stesso
solo investendo un altro,
solo parlando di te..
Qua la casa e il suo costruirla
ti libera dai tuoi fantasmi,
ti libera dalla tua vita,
e ti trasporta e riporta nel tuo sogno...


ci sono oggetti 
e vite
che tu hai dentro e non sai,
se riuscirai
a immedesimarti in loro...
tu che guardi da fuori.


ma chi li abita, da vita
al proprio essere...
alla propria immaginazione,
alla propria esclusiva
visione delle cose...


In ogni più piccola parte 
di una casa come questa
si deve confrontarsi
 col giudizio di se stessi
che è quello
più difficile da sostenere...


sai bene che gli altri
avranno il "loro" vedere, davanti,
e se non ti chiedi affatto cosa ne diranno
riuscirai a descrivere te stessa
come ti piace
liberamente, 
e ti racconterai!


questa casa parla di lei
di
Marida
parla intensamente di ciò che lei sogna... 
di quel che spera...di quel che vede...


la differenza tra il colore
e il bianco,
è che il colore ha la sua sicurezza,
ha la sua urgenza
la sua immediata sostanza.
Il bianco
è in attesa, è in un limbo...
il bianco, anche quando è deciso 
è insicuro...
il bianco forse
è per gli altri quello che
il colore è per se stesso...


Sedere in questa cucina 
mentre una mosca sbatte sui vetri
e lei la lascia uscire...
E'il
il guardarsi intorno
è come una seduta
da un bravo psicologo...
uno che ti sa ascoltare
e tu parli parli parli
perchè
ti senti a casa...



ogni angolo pare studiatamente
abbandonato al richiamo del Caso
Ogni angolo
ha la voce che tu gli dai
e ti parla con le note 
che vorresti cantare...


ogni più piccolo e apparentemente
ignaro particolare
racconta di mille azioni compiute
 di mille ricerche effettuate
racconta la storia di TE
a chi la sa ascoltare...


Una studiata disposizione del Caos
la definirei...
all' occhio tutto
questo appare
 non tanto
in foto
quanto dentro di te...
c'è un occhio che vede col cuore
e ne comprendi l' amore....


l' amore per ogni più piccolo gesto
per ogni più
forte evocazione
per ogni recupero effettuato
per ogni colore studiato
ogni pagina letta...


Echi incredibili di pace interiore
 e di studiata bellezza...
Qua si vedono vivere famiglie e bambini
e le liti del giorno 
che non dimezzano l' amore
le differenze che uniscono
e  che cementano...


Qua si dormono sogni
nella camera del glicine dentro e fuori
 li si vivono...
e in questa camera 
 si riposano i ricordi
  si attenuano le ferite
qua si sogna....
 quello che poi si sognerà di vivere...



e poi
improvvisamente
 si entra nella lussuriosa esperienza
 della follia creativa
 che si fa
abitare...


Ogni piccola stanza 
di ogni piccolo regno
si gode
 Ogni nota stonata  la si ricopre 
con l' esprimerla 
con il sentimento
materia
con cui si cela l' imperfezione,
qua non si usano
le nuove idee 
per scantonare le vecchie
qua si vive accompagnando il passato,
non stravolgendolo...


e infine si balza 
nella forza dei colori
nei sapori
del colore
di altre terre...
che è il senso dell' etnico
A me questa casa fa pensare
al Messico
di Frida Khalo



Marida come Frida...
ma il bello
è il non saperlo,
il sentirlo
involontariamente,
decisamente
prepotentemente..


Ineluttabile
strega di un mondo incantato
in cui la pozione magica
 è già ingerita 
è già dentro di noi
è piena di noi
ingrediente
essenziale
 della nostra composizione molecolare....


e Marida è una strega
che ammalia che affabula 
che tace
 ma è rapace
ti conduce dove vuole lei
a pensare che il tuo mondo
è un pò più ricco
 adesso che l' hai conosciuta...

Questa casa è da osservare e riosservare
è un richiamo della foresta
un ricamo solitario
sull' anima
uno che non dimenticherai facilmente....
Grazie Marida e grazie a voi
Bianchiste
che ne avete sopportato
l' esplosione!!!!!

baci Baci 
dalla vostra Regina
che ha dentro di se ormai
un tassello in più 
per comporre il suo Regno interiore.

La vostra Marzia Sofia






La perfezione, questa sconosciuta.

L’ IDEA DI PERFEZIONE è IL PROBLEMA. Dicono LA Perfezione non esiste. Semplicemente perfetta è la nostra perfetta imperfezione… Che co...