Eva era lì al buio
e mentre si rannicchiava sotto le coperte morbide
pensava a quanto sarebbe stato bello,
se la morte fosse stata quella...
solo la voglia di
dormire....
solo il silenzio indotto dal sonno. Ma la pace
e la rilassata bellezza della sua stanza delle sue cose
del suo mondo avvolgente e sicuro...la consolavano e
adesso le portavano un mondo nuovo da scoprire...
Per un attimo, le parve che la luce delle finestre
le rimbalzasse addosso e
le girasse attorno come un cerchio
echi soffusi di un atmosfera lontana...
d' un tratto....
fu colpita da un sonno strano, quasi vigile...
si girò dall' altra parte
e si vide in uno specchio
ma quella pensò, non era lei... aveva i capelli scuri, si
era lei, ma con i capelli scuri
eppure i suoi erano biondi naturali...
non ci capiva niente...
si girò ancora nel letto
abbracciando il cuscino, quasi ne avesse paura
ma negli occhi chiusi, stretti continuava a vedere uno strano film
impaurita
li aprì, e rivide la sua solita stanza
poi li richiuse di nuovo
e cominciò ad osservare in silenzio a bocca semiaperta
che cosa stava succedendole???
Una ragazzina
vestita da maschiaccio le correva incontro
aveva un mangiadischi Geloso
a batteria
ed ascoltava una sola canzone
aveva solo quel disco..
Non riusciva a sentire bene la canzone ma
nell' aria note conosciute la cullavano
sentì una voce che la chiamava..
era sua nonna
aveva pronta la merenda...
Staccò un grappolo d' uva dalla vite ricolma
e se lo appese su di un orecchio
così come un Semibacco
sui capelli a caschetto corti e rigonfi
da paggetto
si avviò sulle scale...
Il paesaggio era improvvisamente cambiato
e lei si guardò sorpresa, non indossava gli stessi pantaloni
e la stessa giacca di velluto beige...
aveva un abitino
a pois bianchi su fondo blu
con sul petto un ricamo a nido di vespa
i calzini bianchi immacolati
e i sandali col laccio alla topolino
blu scuro...
Era estate Ascoltò in silenzio,
la nonna che parlava parlava
il suo argomento preferito
Tua madre...lo vedi...
non ci pensa...tua madre...
tua madre tua madre...
Eva stava pensando ad altro
ma un piccolo sbircio di pensiero
le suggerì: ma non sei tu mia madre?
Non ricordava tanto di averne un altra...
Il Geloso gracchiava la solita canzone
mentre sua nonna le gridò:
spegni quel COSO, che mi manda al manicomio...
Spense di malavoglia e si distese a pancia sotto
sulla paglia della sedia da cucina,
braccia e gambe penzoloni
e faccia al pavimento
si mise a contare i sassolini del granito.
Dalle opposte sponde...
dondolavano gli arti.
La nonna gridò ancora
oh che la smetti di fare la grulla???
Tirati su dalla sedia
e vai a lavarti le mani
che tu l'hai tutte nere...
Si alzò con fare annoiato
ciondolando la testa
non parlò... tanto non parlava mai
nessuno o quasi conosceva la sua voce
la nonna aveva preparato il pranzo..
i suoi soliti zucchini lessi per se..
e una frittatina per lei...
Mangiava solo frittatine...
Guardò sua nonna ...
una donna di nemmeno cinquantanni...
vecchia...grembiule a fiorellini corpo sformato
capelli grigio violetto
dentiera splendente
che la trasformava di notte in un vampiro,
aveva un solo dente d' appoggio...
Viveva sola sua nonna,
da quando se n'era andata dalla loro casa
litigavano a morte lei e la nuora.
Eva era il feticcio di entrambe
chi la tirava di qua chi la tirava di là
lei tendeva al grigio,
la nonna le piaceva di più.
La casa della nonna di Eva
era una villetta dell' ottocento
a schiera
una villa a due piani
col giardino parco sul retro e il davanti sulle rive
di uno di quegli affluenti dell' Arno
che vi sono a Firenze.
Sotto di loro viveva una vecchia matta
la signora Zorobini
che era del nord, ma aveva sposato un fiorentino
ereditandone le fortune...
le due donne si capivano alquanto
Eva invece detestava il nipote di lei...
le faceva paura
le tirava addosso dei lombrichi di dieci centimetri
Eppure lei leggeva a voce alta Davy Crockett per lui
che era un asino spaventoso...
Ecco... l' unico momento in cui Eva parlava,
era quando leggeva,
e la notte prima di dormire leggeva libri a sua nonna
che non aveva mai imparato a leggere...
Eva riaprì gli occhi in un misto tra lo stupore e lo sconcerto
riprovò a chiudere gli occhi ma il film non c'era più
e si chiese di chi era quella voce che le pareva la sua
mentre raccontava la storia di quell' altra Eva?
si lei... era Eva...
ma lei non era quella bimba del sogno animato,
lei non aveva mai conosciuto quella Eva..
che cosa le stava succedendo??
Decise di alzarsi... che ormai ne aveva abbastanza
si vestì col suo solito
tubino nero
indossò le sue perle finte
si legò i capelli sulla testa con un finto toupet
infilò due sabot di vernice nera tacco due centimetri
e si decise ad andare..
anche se ancora, non sapeva dove...
8 commenti:
bellissimo Marziè...l'ho letto tutto d'un fiato.....
grazie tesoro mio... continuerà....
bello,con i ricordi di Eva,riaffiorano i miei... due nonne molto diverse ma lo stesso amore x loro! Commovente racconto,le solitudini sono di vario genere nella vita...x fortuna spesso incontrano donne di ferro;-) <3 <3 Buona scrittura!!! maman
Eh..ti acchiappa..eccome..dài che aspettiamo di leggere il seguito!
spero vi acchiappi fino in fondo
eh si ma non solo donne anche bambine forti come il ferro...
bellooooooooooo mi piace....scivola via.... <3 EVA...contro EVA.... lorella
Lorellì nun sai quanto hai capito il senso....
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