4 giugno 2013

Vedere col cuore....


Il valore delle persone
è uguale a quello delle cose?
Verrebbe subito da dire noooo
assolutamente!!
Le persone valgono di più!

eppure ci sono casi in cui
le persone valgono meno delle cose
 che fai per loro...
mi spiego...


tu puoi dare
spazio nel tuo cuore 
ad una persona anche che sai sbagliata
ma che credi in fondo valga la pena
perdonare certi sbagli certe lacune
certe
insopportabili manie
o quant' altro..ma ti dici, una persona vale
devi darle fiducia
avrà qualcosa che la rende così
sarà colpa di questo o di quello...insomma
la scusi...



d' altra pare non si può pensare
che la vita sia vivere
coperti da un armatura
che ci difenda da tutto e tutti
bisogna pur lasciarsi andare
credere sognare che un mondo che esiste
dentro qualcuno
ti insegni qualcosa
ti renda più ricco...ti dia qualche cosa in più...


e allora fai le cose che senti con amore
con disperazione anche
con fatica con dolore fisico
con la speranza che ti sia dato
amore....
non una riconoscenza...ci mancherebbe
è sbagliato aspettarsela...
ma che il tuo semplice e giusto valore...
quello che sei ti venga riconosciuto...
insomma...
quello te lo aspetti...


Eppure spesso, si viene valutati per quello
che si fa 
non per quello che si è,
o peggio per quello che si produce
quello che si appare di fronte alla società
il peso specifico del valore economico
produce la stima che si riceve..



io non credo sia così
che i più grandi saggi filosofi
erano dei nulla facenti che passeggiavano 
disquisendo del più e del meno
senza possedere un centesimo in tasca 
vivendo di elemosina
e di espedienti
proprio
come qualcuno che non dimentico 
mi disse una volta...



e se penso che questa
 era una delle persone che 
ho creduto di più mi stimasse nella vita
dico ma che cavolo
ci sto a fare così come sono 
in questo mondo???


ci sto per produrre il bello 
mi dico..
ma poi
mi rispondo
il bello è sempre oggettivo???
Ciascuno di noi non ha un altro occhio
o un altro vedere il bello???


io ce la metto tutta
ma spesso mi chiedo
ne vale la pena?
Dal punto di vista finanziario
 di sicuro no
ma da quello umano...
 far del bene alla gente
è sempre quello che intendo io???
Mia sorella 
mi ha detto per anni 
che io avevo il complesso della crocerossina
secondo lei
io avrei dovuto farmi una padellata di cavolacci miei
e non cercare a tutti i costi di aiutare gli altri
che non avevano nessuna voglia di essere aiutati


beh posso dirvi che ora so,
che aveva ragione
io dovrei proprio pensare che nessuno 
è salvabile 
se non da se stesso
Tu non puoi aiutare 
chi non vuole essere aiutato
forse è un sopruso
forse una violenza
e quello che tu puoi fare
per qualcuno che non vuole che tu lo faccia
o che spera solo di essere convinto a farlo
non è quello che puoi fare per lo stesso.
Se quel qualcuno
 non lo è di per se convinto
beh lo sforzo
darà risultati pari a ZERO!



Tutto come sempre è soggettivo
quello che ad uno piace agli altri fa schifo
e allora che ci stiamo a fare ?
Che ci perdiamo a fare 
dietro a progetti inutili
stantii
progetti che solo noi vediamo e che per altri
non sono progetti... ma calcoli
perchè loro
li vedono coi loro propri occhi?
Gli occhi di chi ci vede un brutto che è il tuo bello?
e non riusciranno mai a vederli coi tuoi???


non si può amare chi non ci ama
produrrai sempre il suo rifiuto
così come non si può dimostrare a qualcuno
 che lo hai salvato
se lui crede di essere ancora di più annegato...
E non puoi mostrare il tuo bello
a qualcuno che crede sia il tuo brutto...

Ognuno di noi
 vede col cuore che ha!

La vostra Marzia Sofia

2 giugno 2013

Il Bagno Gustaviano in Atelier




Amo fotografare
è come se scrivessi una poesia
dicono che le mie foto siano belle
eppure non ho nessuna tecnica nessuna arte
se non quella che alcuni dicono essere la mia arte


tutto quello che il mio occhio vede
nient' altro
si trasforma in quadro nella mia 
fotografia


odio le foto perfettamente a fuoco
odio la realtà
spietata e perfetta dell' originalità
a me piace
rappresentare 
quello che vedo
se poi lo vedono anche gli altri
mi pare di aver raggiunto il massimo


ho un bisogno smodato di cliccare
di fermare quell' attimo
incosciente di una sensazione fugace


ho bisogno di catturare il fermo nello spazio
di quell' attimo che non riappare


ho bisogno di rielaborare e circondare di sogno
il mio vedere che è parte del mio sogno
il sogno di un mondo perfetto nella sua
imperfezione


quando vedo le foto che scatto
non è cambiato nulla se non la mia posizione
il mio scatto è conseguente
come disteso
nella materia
spalmato
dentro il tempo

quando riguardo le foto
mi raccontano
se pur simili
il passare dei minuti
e non riesco a sottrarmi
alla loro magia
impenetrabile


pezzi di luce 
fermati nello spazio immutabile
 eppure in continua evoluzione
la materia che si fa sogno
eppur rimanendo
o cambiando
afferra
quello che per noi è inafferrabile
il ricordo


poi le ritocco 
come agissi con
un pennello elettronico le rifaccio
e le rendo più simili al mio vedere
al mio sentire...



e non so buttarne nemmeno una
non so liberarmi dei refusi dei
doppioni
dei particolari sbagliati
del vedere qualcosa che 
non si dovrebbe vedere

e riempio spazi infiniti
riempio il web di me
del mio ego sconfinato
pronto però ad affogare
 nel bicchier d' acqua 
di una sola critica


e tra le tante lodi
amo il critico
amo colui che mi odia
e la voglia di conquistarlo
è il mio motore


Fotografo 
oltre che scrivo
per vivere dentro gli altri

Scusate la follia 
oltre che dentro di me...

la vostra Marzia Sofia



1 giugno 2013

A Tramonto, VII Puntata




Un altro risveglio
un'altra morte temporanea un' altra vita attorno...
I campi di lavanda fioriti di viola e le montagne
rocciose stranamente piatte
la colpirono come un buffo sulla guancia...
Eva li chiuse gli occhi... Erano stretti e pesanti
 e poi li riaprì di soprassalto, chiuse la bocca semiaperta
 e si ricompose non senza un filo di imbarazzo
la macchina le faceva sempre un certo effetto...
Alla sua sinistra, sedeva lui, stava facendo manovra
e si spingeva nella piazzola sterrata di una Boulangerie..
Riconosceva bene il posto
era sulla strada che Aix portava ad Avignon
erano sulla Jean Moulin
si stropicciò gli occhi con le dita asportandosi il trucco ormai sbafato
quindi si scrutò nello specchietto retrovisore e si impaurì...
si vide stanca e con gli occhi cerchiati di blu
un sacco per la spesa sotto gli occhi
e la gola riarsa... la fronte sudata 
e un rivolo di sudore correva nel solco tra la schiena
ma era giovane molto più giovane di quello che ricordava di essere
scesero e il solito gruppo di musulmani francesi la sfiorò
tra sguardi e chiusure che sapeva bene
cosa significassero...
Abbassò gli occhi e lo seguì dentro la bottega
Il Boulanger le sorrise mellifluo
dov'era il vecchio Jean?
Tutto era cambiato attorno a se
e lei non sapeva cosa scegliere...



La strada per Monaco era sconosciuta per Eva 
montagne altissime spruzzate di bianco 
anche in pieno settembre cartelli stradali in due lingue
strade sfilacciate nella pianura rare auto...
e lui con una birra sempre in mano...
i grigi capelli lunghi sulle spalle
e il suo amico con la chitarra sempre in spalla
 che cantava in un inglese intonato...
Mentre una striscia infinita di autostrada li cullava, Eva,
stringeva sotto il petto il nodo della sua camicia azzurra...
 non sapeva dove stessero andando ma non le importava
si erano fermati ad una stazione di servizio
ma Eva non aveva il gettone per chiamare la nonna
aveva fato la pipì nel praticello secco dietro la pompa di benzina
e si era rimessa accanto a lui sul sedile davanti
con la testa reclinata sulla sua spalla
lui le sorrideva in silenzio piegando la testa di lato
e guardandola più spesso di quanto avrebbero dovuto
considerando che stava guidando la consolava in silenzio.
Lui non aveva detto una parola
per circa, lei stimava, centinaia di chilometri
 non aveva detto che pochissime parole al suo amico
i due erano muti e sorridenti...
quando ci si ama non c'è bisogno di parlare
 ma lei aveva solo14 anni e non ne aveva idea...


Il pane fragrante e scricchiolante sotto i denti
la fece sorridere..
le file di baguette abbronzate ritte in piedi allineate
 dietro il bancone... la facevano sentir bene
chiese un caffè lungo e nero e ci strizzò due bustine di zucchero
che vuoi tu? disse rivolta a lui
che ancora non si decideva a scegliere
non so... ci sto pensando decidititi ti stanno aspettando
non mi rompere le sibilò in un orecchio
lei si scostò e prese a mangiarsi un croissant ripieno di burro
pensò che ne avrebbe potuti mangiare otto
senza nemmeno fare una piega
lui scelse una rotellina piena di uvette
sulla strada fuori dalla Boulangerie
poche rare auto si sorpassavano tra loro
pareva avessero una meta comune
il non andare dove avrebbero dovuto...
Ti ha guardata,quel tipo..lo conosci?
no rispose Eva stizzita  come cazzo posso conoscere un tipo così
no perchè ti ha guardata insistentemente
e allora??
secondo te come posso conoscere qualcuno qua in Francia?
ci vieni spesso no??
ci vengo ma non tanto da conoscere qualcuno..
eppure questo locale lo conoscevi, mi pare
certo che lo conosco , ci vengo da anni..
ecco allora vedi cosa intendo?tu conoscevi quel tipo!
ma noo se ti dico che non lo conosco, non lo conosco
 vuoi credermi una buona volta??
non vedo perchè dovrei crederti...
perchè ti devi fidare... io te lo dico tu ti devi fidare..
non mi fido delle donne...io e io non sono le donne, sono io...



Praticamente avevano parlato solo a gesti
ed Eva si chiese che cosa sarebbe successo da adesso in poi?
non le importava..niente... no ok un pochino
ma alla fine era con lui e lo amava...
Niente poteva essere più importante per lei di lui.
La carezzava su di una gamba 
e guidava con una mano quando non beveva
a volte si univa ai cori del suo amico
e cantavano in Inglese lei capiva poco ma le piaceva
 e ogni tanto mentre guardava fuori 
che guardar sempre fisso verso di lui
 le pareva imbarazzante...univa due piccole frasi 
o una parola che capiva e sapeva ricantare
conosceva due note di Smoke on the water
e le strimpellava
ma era consapevole di non essere che
 una sorta di passaggio  tra la generazione degli hippy
e quelle future
di fatto si sentiva ancora un posto che non c'è
 e aveva la sensazione 
che non ne avrebbe mai fatto parte
nemmeno di quel luogo sconosciuto e affascinante
si sentiva sempre fuori da tutto...
la sua intelligenza le diceva che forse era così per tutti..
ma non bastava a colmarle un vuoto dentro
 che invece lei sentiva maggiormente
delle sue amiche...
Di colpo i suoi sensi si fecero più sensibili
 la sua mano era bollente le bruciava sulla gamba...
e lei sussultò
quando vide che lui aveva messo la freccia 
e si era portato verso un cartello blu
 circondato da una riga bianca 
su cui aveva letto Ausfahrt o qualcosa di simile...


Il seguito alla prossima
La vostra Marzia Sofia



31 maggio 2013

Atelier, le Origini prima puntata


Quando una cosa che vuoi creare
sta solo nella tua testa,è confusa 
poi appena prendi in mano
le forze per realizzarla
pare all' inizio
facile..pare automatica
ma questo solo per te...


quelli che invece,
 ti stanno intorno hanno difficoltà
ad immaginarsela
e tu magari
non sai spiegarla
perchè non vi è disegno capace di realizzare le tue idee
nemmeno se lo hai fatto tu stesso,


Quando ho visto le mura
del mio Atelier
o meglio di quello che sarebbe diventato
il mio Atelier
ho avuto subito un moto di eccitazione
e mi son detta mio dio
ma com'è possibile ?
che esista Il perfetto luogo dei miei sogni???



Eppure esisteva e sarebbe diventato
mio
 senza che io facessi niente
di più che 
decidere come farlo
eh e vi pare poco.
Niente questioni burocratiche niente soldi
 che non mi sarei mai potuta permettermelo
niente di niente
era mio solo in cambio del mio lavoro per lo stesso.
Io già stavo a tormentarmi
sul come e quando farlo
ma non sapevo
che tutto sarebbe diventato una avventura
incredibile....
E lo immaginavo sia chiaro
ma non me ne fregava niente l' impresa valeva la "spesa"
Io dovevo restaurarlo
perchè il proprietario lo vendesse...
e nel frattempo sarebbe stato mio....


devo ringraziare la crisi?
il mercato immobiliare in ribasso
il fatto che il luogo
è di grande valore
ma di poco utilizzo?
Certo non è in prima fila sulla strada 
si trova in un interno
nell' interno di un grande palazzo
ma è mio da due anni....

Tutto questo che vedete
 non è il frutto di un progetto preciso,
ma della sua realizzazione...
mi direte come mai
eh si nella mia testa quello che è venuto fuori
è venuto solo perchè
io e il mio collaboratore ci siamo messi a farlo
e sopratutto perchè...
e questo è condicio sine qua non


lui, cosa non facile, 
ha eseguito passo passo senza mai recriminare
ne pretendere alcunchè solo
ed esclusivamente
quello che io gli chiedevo!
Certo si stupiva anche lui
del mio dire fallo male
non dipingere perfettamente
qua tira di più di là lascia che sia incompleto...
lascia intravedere la texture


Insomma perchè questo luogo magico
all' interno di un antico palazzo del centro storico
umido e abbastanza buio
nonostante gli normi finestroni 
che danno sulla corte
è diventato quello che è diventato
fotografato sui giornali in tutta Europa
 e conosciuto anche oltre oceano e sui
blog di tutto il mondo mi dicono
per il suo bagno...
grazie alla mia 
tenace volontà visionaria
e alla sua capacità
di seguire pedissequamente
i miei voleri...
Sono o non sono la Regina
beh per lui lo ero e non discuteva la mia autorità...
so che apparirò antipatica e piana di me
non importa...
questa è la verità
e io dico sempre e solo la verità...

nella mia testa lavori come questo
probabilmente...  sono dentro da decenni
forse da vite precedenti
 e insomma
non so da dove sia venuto tutto ciò
ma sicuramente
è opera "medianica"
come quasi tutto il mio lavoro...


mi è stato detto qualcosa da una cara
amica ...
riguardo alla cucina che vi ho mostrato ieri...
questo è il tuo lavoro più riuscito
io penso che
mi pare abbia scritto in un commento...
nonostante tutto
invece il mio unico vero lavoro riuscito
fatto esattamente,
si tratta di percentuali
minime, ma sovrastanti la cucina...
è Questo
Ma come è andata
 se vi va ve lo racconto con calma
Oggi all' atelier dopo due anni
arrivano cose importanti
cambiamenti
direi miglioramenti.
lo dico da molto lo so ma 
vedete com'è quando le autorizzazioni 
devono arrivare da altri e non da me??

la vostra Marzia Sofia
che corre in Atelier e così sia...


30 maggio 2013

La camera Ispirata a Sorby


l' Ispirazione che cos'è
l' ispirazione?
rifletteteci un attimo
l' ispirazione è un attimo felice
o un tempo indefinito
 di costruzione di un idea nuova?
nessuno sa...
viene senza avvertire
e spesso se ne va
 e senza che ci se ne accorga
ecco di punto
in bianco siamo ispirati...


spesso mi dicono
 anche i miei detrattori,
che sia chiaro... in qualche modo
mi son cari come gli adulatori,
che io son troppo
troppo di tutto
esagero
gli adulatori invece
o per meglio dire gli ammiratori
dicono che ho esattamente il giusto limite...
anche nel gusto esagero ma non mai da traboccare
e il risultato piace...



cioè riesco a produrre tanto e con tante cose
non si sa come nè perché
 fermandomi sempre al giusto limite
esattamente al punto del buon gusto
senza cadere mai oltre
ecco, credo io,
perché il mio stile
mi rappresenta perfettamente...


creare questa che è la mia attuale camera da letto
è stata
un impresa maturata negli anni
è sempre stato il mio sogno
ancora non realizzato
il riuscire a sentire
e far sentire quelle atmosfere 
che io vedevo nel Gustaviano
rendendolo Gustavian Chic
di fatti la mia camera da letto
ormai compiuta da un anno
mi piace ancora sempre di più
come dico sempre
è bello potersi esprimere in libertà
senza condizionamenti
sapendo sempre quando fermarsi o quando osare
credo spero sia il mio unico pregio.
Molti magari non la penseranno così
ma vedo che non replicano
possono pensare di me quello che vogliono
ma non dimenticano
quelli che sono i miei lavori
che sono snob e a volte arroganti
a volte sprezzanti e decisamente oltre
ma son di fatto esattamente
me.

Certi complimenti a volte sono esosi 
altri invece istruttivi
e io vi ringrazio anche delle critiche 
che devo dire spesso 
sono più personali che artistiche
però credo che ciascuno possa riconoscere il bello
se poi ci aggiunge bello... ma non è per me...
è solo sulla strada giusta!
ne ho visti molti in trentanni
cambiare idea solo vivendoci
C'è stato anche chi ha cancellato tutto
ed è stato quasi sempre un fatto personale
non contro l' opera contro l' operatrice..
si lo so non sono facile...
nè amo esserlo..


anche se molti pensano di conoscermi
ho lati oscuri difficili da controllare
e non sono facile né sono convinta di esserlo
nè perfetta
sbaglia chi crede che io mi sottovaluti
così come sbaglia
chi pensa il contrario
io so quello che sono,
è che non sempre lo sono...


questa camera
 è stata fotografata un pò ovunque
ma su questa rivista
su queste poche 
ma intense pagine
c'è tutto il mio sentire
l' articolo è scritto da me...
Se riuscite leggetelo...





la vostra Marzia Sofia 
La regina più sine nobilitate 
(snob)
che ci sia...
 tutto dipende dal significato 
che se ne vuole dare...





29 maggio 2013

Una Cucina da Sogno



Tra i miei lavori più riusciti
annovero questa cucina
fatta interamente su mio progetto
e realizzata da me e dal mio team
il mio compagno mio figlio io
e un paio di Marmisti posatori


solo il camino è un pezzo
 trovato al Mercante in fiera
originale del settecento e portato
su con una gru
sulla collina con vista mare
sulla quale la casa in oggetto è situata



ogni particolare ogni dipinto ogni piccolo pezzo
è stato scelto 
trovato cercato e risistemato
da me e dal mio compagno
con l' aiuto di mio figlio allora ancora poco più che adolescente
Questa cucina è DEL 2006
E ANCORA ADESSO NE VADO ORGOGLIOSA


anche gli accessori 
sono spesso della mia collezione di oggetti
il pavimento 
è stato richiesto e studiato
interamente
da me con l' ausilio 
e la compiacenza della committente
Francesca
senza la quale quest' opera non avrebbe avuto
vita!


le pareti affrescate 
purtroppo son state coperte dalla mole di oggetti
che ci servivano per riempirla
al contrario di quello che appare dalle foto
la cucina è tutt' altro che enorme
l' ispirazione dei decori
è Svedese
 perfettamente Gustaviana
deriva dalla conoscenza e lo studio dei decori
di Sorby una casa museo  molto
famosa
a causa del perfetto stile
Gustaviano


tutto qua dentro è opera del mio ingegno
 e delle mani portentose
del mio allora compagno
che solo, era in grado di seguirmi perfettamente 
come se lui fosse 
il prolungamento del mio immaginare



perfino la cappa in parte fatta di muratura
è stata poi rifinita
con una cornice in legno
che solo questa varrebbe decine di spiegazioni
su questo blog
nella sezione lavori troverete molte spiegazioni
ad esempio la spiegazione sull' isola
quella che vedete qua sopra che è stata interamente rifatta a mano
e ricavata da un vecchio tavolo dell' ottocento


anche il mobile sul quale appoggia il lavandino
è stato interamente ricreato
per farlo diventare
decori in rilievi a scudo compresi
uguali all' altro mobile che definire Fuochi è riduttivo
gli scudi stemma son stati ricreati ovunque 
anche sulle fantastiche boiserie di lato alle finestre



le quali son state create
usando delle originali colonnine da altare
trovate da me personalmente in un mercatino di Lucca
e ridipinte e marmorizzate...
con l' aggiunta forse dalle foto non si riesce a vederlo
di una cornicetta a merli
trovata in un vecchio falegname fiorentino che di per se stessa
è un capolavoro
per non parlare del tavolo delle sedie e sopratutto delle tende  
E' indescrivibile l' amore e la cura 
che abbiamo avuto
 nella realizzazione di quest' opera 
che tale si può chiamare
e che giuro mi ricorda momenti purtroppo irripetibili..

Eravamo un gran Team 
caro Bernd Dietl
ovunque tu sia Grazie!

e se per caso In Germania passi da un edicola
spero che tu compri questa rivista
e  mi raccomando
non ti commuovere
es ist nicht was mann von einem Deutscher erwartet!

La vostra Marzia Sofia



La perfezione, questa sconosciuta.

L’ IDEA DI PERFEZIONE è IL PROBLEMA. Dicono LA Perfezione non esiste. Semplicemente perfetta è la nostra perfetta imperfezione… Che co...