8 dicembre 2022

Odio le mura vuote.

 Odio le mura vuote.

Mi pare una mancanza.

Un assenza di idee di ideali di sogni.


Puoi avere ambienti bellissimi luminosi perfetti.
Ma per me, le mura vuote non sono minimalismo.
sono insufficienza. Sono mancanza.
Sono semplicemente poca fantasia.


Tanto che spesso mi trovo in difficoltà 
ad esporre i miei dipinti, 
perchè molti pensano che lo dovrei fare su pareti vuote 
che ne esaltassero la bellezza 
il colore la luce, L'armonia.






Lascio che pensino quello che vogliono.
Ho imparato a fregarmene.
Quasi li compatisco.
Esattamente come farebbero loro con me.



Secondo me non esiste un giudice supremo.
Quindi lasco stare, passo oltre.


A tutti noi piacerebbe
essere totalmente amati . Da chiunque. Ma non si può.
La battaglia con se stessi comincia e finisce dove noi lo vogliamo.

Nelle foto il mio nuovo studio.
La Galleria d' arte che ho aperto a Sarzana
in via Mascardi 71.
Passate a trovarmi se vi va. Per caso.

Marzia Sofia














22 novembre 2022

Atelier Gustavino. Il ristorarte.

 Il cuore delle mamme.

E quello dei figli.



Ci eravamo lasciati ad Aprile.

Da allora la priorità è stata aprire il ristorante di mio figlio.
Se mi avete seguito negli anni,
 vi ricorderete che dopo molti anni in cui è stato il mio braccio destro 
e mi ha seguito in mille avventure, mio figlio Tyron,
aveva mostrato quale era veramente la sua passione.
Cucinare.
E avevamo aperto insieme un Ristorante.
con tutte le difficoltà del cado avendolo fatto a pochi mesi dall' infuriare della Pandemia, siamo in questi anni riusciti a resistere e a dimostrare tutta la capacità di cui lui era capace.

Non che non l' avesse dimostrato prima in moltissimi campi.
Ma cucinare era da sempre il suo sogno.
Alla fine del contratto con il proprietario del vecchio ristorante.
Si trattava di decidere, se restare o trasferirsi.






All' inizio lui pensando di farmi cosa gradita
voleva che usassi i locali del nuovo
come Atelier per l' esposizione dei miei lavori.
Sia di pittura che di oggettistica.
ed io come avete potuto vedere nel post precedente,
lo avevo arredato e dipinto come se lo fosse.
Lui era così orgoglioso di darmi questa possibilità.

Io invece più andavo avanti più pensavo 
che sarebbe stato perfetto come ristorante.



Fatto sta che per qualche mese c'è stato un tiraemolla,
una gara di generosità tra noi due.
Accade sempre.
Io voglio che abbia il meglio lui.
Lui vuole che abbia il meglio io



Io ero già soddisfatta di aver potuto fare di quelle mura 
esattamente quello che sognavo di fare.
Ty ha detto" Mamma hai fatto il tuo capolavoro stavolta."
Lo dice sempre.
E giuro che io stessa non so quale lo sia,
 delle cose che ho fatto il mio "capolavoro."

Qesto devo dire che è veramente eccezionale nel mio genere.
Ma io non lo vedevo come Atelier ma come il suo Ristorarte.

e così è andata!
sono sempre più insistente e l ho convinto.
Forse è che alla fine lui è migliore di me.

Lui voleva solo usarne il giardino.
che si chiamerà Le jardin.
Abbiamo aperto a Settembre duemilaventidue

In un prossimo post vi mostrerò anche quello. 
Così vi ri aggiorniamo sull'accaduto

Qua sotto leccatevi i baffi.
e se volete vederlo digitate @ateliergustavino su Fb o su Instagram
l' indirizzo per chi volesse fare una visita è
Atelier Gustavino via Sobborgo Spina 30 32 34 Sarzana La Spezia























11 aprile 2022


E sempre interessante vedere i prima e il dopo
Quello di cui sono consapevole da sempre nonostante le mie mille insicurezze, è che qualcosa riesco sempre a tirarne fuori
ANCHE NELLE SITUAZIONI PIU' COMPLICATE!


a VOLTE
si spendono migliaia di euro per buttare tutto e ricostruire.
Io riesco a vedere oltre la nebbia e a creare un mondo mio.
In questo caso MOLTO mio.




Vi piacciono i trompe loeil.?

A me tantissimo.

Come è noto!

La vostra Marzia Sofia












 

31 marzo 2022

Atelier Gustavien II. L'avventura.




 Dove ci eravamo lasciati?

Disse Enzo Tortora quando dopo aver subito una serie di torti inenarrabili, 

ritornò in tv con il suo piu famoso spettacolo. Portobello.




Forse questo Blog è per Boomer, ma perdonateci non ce ne siamo accorti!!

Il Tempo è passato... e siamo ancora qua.

Come dice Vasco, e lui lo conoscete di sicuro!!!




Io anche se manco da molto non mi sono fermata e questa è la mia nuova avventura. 

Stavolta se avete pazienza ve la mostro davvero come ai bei vecchi tempi.

Ora ho il tempo insomma e il luogo.





Il mio nuovo Atelier Gustavien.

A dieci anni esatti dall'altro il primo.

Ho ancora finalmente un luogo tutto mio.

O quasi....



Che ne dite vi incuriosisce?

Pensate che era così...



Si a Settembre quando l' ho visto la prima volta 
era così che si presentava!!!

Se volete saperne di più...

Come al solito seguitemi...
La vostra Marzia Sofia






26 ottobre 2021

Il secondo Atelier Gustavien. Dopo dieci anni sta tornando...

 





Cari amici del mio Blog

Ve lo ricordate com'era il mio primo Atelier?
Aspettate e vedrete....








Queste sono le prime immagini
del nuovo Atelier.










com'era e





come sta diventando!!!
Seguitemi.
questo è solo un assaggio...


La vostra Marzia Sofia.

13 settembre 2021

I mesi passano. La vita pure.



Una volta non passava giorno 
che io non scrivessi su questo Blog che era
di fatto il mio Diario.
Oggi per caso l' ho aperto 
e mi sono accorta con terrore che
sono passati mesi dall'ultima volta...
MESI.
Scrivo pochissimo ormai.
Non ho più il Tempo.
Ah il Tempo che fregatura...
Mi sono quasi dimenticata quello che ho fatto.
Cose ne sono successe, 
ma tendo a dimenticare tutto. 
Il bello e sopratutto il brutto.
Lo dimentico, lo cancello.
Sono sempre in corsa con me stessa. 
Non intendo fermarmi 
anche se ormai gli anni sono tanti.



Mi sveglio la mattina 
vedo la luce che inonda la casa, una casa che lascerò tra poco...
e che ho amato ed odiato...
e penso a cosa vorrei e a cosa posso fare...
E purtroppo mi rendo conto 
che non tutte le cose che faccio dipendono da me.
Quindi aspetto, correndo intorno a me stessa.
Molte sono cose che non so se vorrei fare, o forse si.
Ma me ne lamento anche 
con un filo di "sano pessimismo".

Sono nata sorridente ed anche nelle disgrazie 
trovo sempre il momento per sorridere.
In fondo sono grata alla mia vita.
Anche se mi ha privata di alcune cose 
come un amore grande bello e duraturo.
Le sono grata.
...Avrei potuto avere di più...
ma ho avuto tanto, e me lo faccio bastare.

Però ho il vizio di prevedere sempre il brutto, 
così dopo lo affronto meglio, quando arriva. 
Scrollo le spalle e continuo per la mia via.



ed anche per quest'anno il mare 
l'ho visto di sera, una volta, vestita...
eppure è così vicino...
Trovo questa mia pigrizia, creativa.
Mi invento il modo di essere felice 
anche senza cercare di esserlo, 
con altri strumenti esterni.
Quello che mi salva sono i progetti, 
e a questo punto ne ho unooo. ma unoo 
che vale tutti gli altri.
Forse se c'è qualcuno che mi legge, 
seguendomi nei prossimi mesi lo scoprirà.
chissà quando ritornerò.



A presto, spero, amici che ancora stranamente 
dopo anni o mesi mi seguite...

La vostra amica Marzia-Sofia






 

15 aprile 2021

La mia prima vita. Parte III


Come eravamo...

 




La passioni si manifestano in noi, fin dalla più tenera età.
Ci si depositano nell'anima e non ne escono più.
Arrugginiscono dentro come una patina stantia. 
Bella ma scricchiolante.

Avevo la passione di decorare arredare dipingere.
Da sempre. Sin da appena ho dei ricordi.
Leggere e scrivere era una parte di me. Ne ero composta..
Forse perché nel mio mondo silenzioso 
quella era una cosa che si poteva fare da soli, 
riuscendo nello stesso tempo a viverne mille altre di vite.
Vivevo la mia così.
Molti ragazzi da piccoli stanno chiusi nella loro cameretta 
e cercano di dimenticarsi che fuori il mondo esiste e gira.
Io però oltre a questo,
avevo un mondo fuori che volevo conoscere. Anche se mi terrorizzava.
E poi per com'ero fatta avevo troppe distrazioni maschili.
Nel senso che se passavo da un bar o da una piazza.
Mi ricordo Malena.
Vi ricordate? Ecco così.

Mi saltavano letteralmente addosso.
Sebbene io cercassi di disfarmene, apparivano come i funghi.
E si insinuavano subdolamente nei miei sogni romantici 
ma loro di romantico non avevano nulla, miravano alle tette.
Non davo nulla se non baci sfinenti.
Lunghi ore, nelle case in costruzione che si ergevano tutte intorno.
Io scappavo e loro mi tendevano delle imboscate.

Una volta gli uomini erano anche molto violenti, 
molto cattivi eravamo noi donne ad aver paura e loro lo sentivano.

C'era un amico di mamma un bancario.
Faceva pure il pittore, ma era uno stronzo.
Ogni volta che arrivavamo ad una nuova estate, 
ero nervosa, 
perché sapevo che il vecchio maiale 
tra l' ilarità di tutti avrebbe allungato le sue manacce 
per sentire se erano cresciute.
E la chiamava la Pesa.
Vien qui che ti faccio la Pesa. Guaiva lascivo.
E tutti a ridere, compresa mia madre, 
che non ci trovava nulla di male evidentemente 
perché era abituata da sempre alle manacce degli uomini.
Adesso sono gli uomini ad aver paura delle donne.
Prima non era così.

Appena sposata come vi dicevo...
Feci per un periodo la modella.
Non che avessi consapevolezza della mia fisicità
Ero di una timidezza sfacciata.
Uno strano ossimoro che avrei ritrovato in molte donne negli anni futuri.
Mostravo una corazza. 
Era una maschera di forza di ostentazione di sicurezza, 
ma, dentro di me tremava tutto.

Una mia amica una volta e ricordo ancora dove eravamo mi disse sicura.
 Sai io posso avere tutti gli uomini che voglio, so come fare.
Io invece nemmeno il mio riuscivo a tenermene uno.

Ed ero pure impastata di una strana pigrizia 
mista alla leggera scorza di cinismo 
che mi derivava da mio padre.
Alzavo le spalle non lottavo, lasciavo stare. 
Mi riusciva tutto più o meno bene, naturalmente, 
senza tanta fatica, perché mettercela tutta?
Tanto quello che volevo lo ottenevo 
e se non ci riuscivo, me ne fregavo altamente.
Il che faceva si che il tutto fosse una miscela pericolosa.
Specie per gli uomini.
Gli uomini sopratutto gli amici di mio padre, 
ma anche i ragazzi un pò più grandi, 
mi impedivano di occuparmi d' altro 
se non della ricerca dell' Amore della mia vita.

Quando immaginai di averlo trovato, mi ci buttai anima e corpo.
E lo sposai esattamente un anno dopo averlo incontrato. 
Il Primo Gennaio del Millenovecentottantuno.
Si avete capito bene il primo Gennaio.
Lasciai tutto, e presi la valigia. Buttai via tutto il mio passato. 
Accettai tutti i compromessi che non avrei mai creduto di accettare. 
Tipo andare a vivere con la suocera, cambiare città, sposarmi in chiesa 
con un vestito scelto da mia suocera, e i fiori del mazzolino, GIALLI... 
Eppure io OOOdio il giallo.
Non li scelsi nemmeno. Li vidi la mattina del matrimonio.
La parrucchiera che mi faceva i capelli da anni. 
Era basita. 
Guardò il mio vestito e sconsolata mi disse.
Oddio. Questa non sei te.
Sembravo alla prima comunione.

Ebbene sì accettai tutto questo. 
Lui era bello. Bello come pareva a me. 
Sembrava Mark Spitz, un bel motivo per sposarlo eh?
Non sapevo nuotare però.
Non potevamo essere più diversi.
Era, apparentemente, un uomo, adulto. 
In realtà non era ancora cresciuto 
anche se aveva quasi nove anni più di me.
Non sapevo se mi amava, 
e in fondo non mi importava,Credevo come tutte le donne,
 che avrebbe imparato col tempo.
Il fatto che avesse accettato di sposarmi 
mi pareva un regalo enorme.

Sarei andata via da una città di provincia che odiavo,
fuggita da una relazione con un coetaneo che da anni 
schiavizzava la mia vita a suo piacimento.
Di lui non parlerò. E' appena morto.

Nel suo elogio funebre molti dei nostri coetanei 
hanno scritto che era un figo. Perchè?
Perché nel collegio d'elite che frequentavano, 
minacciava spesso di buttarlo giù,
 e di farci un parcheggio di biciclette.
Un deficiente perfetto.
Ed io più di lui.
Meriterebbe un libro a parte, ma non lo merita.


Ma mio marito era un brav'uomo un lavoratore. 
Un uomo che aveva un cuore enorme. 
Punto.
Non aveva mai letto un libro, 
ma conosceva il mondo. 
Era un Playboy in Versilia, le conosceva tutte le star.
Io non sapevo nemmeno cosa era una discoteca.
Mi bruciavano gli occhi.
E preferivo mi bruciassero leggendo.
Non mi faceva mancare nulla.
E sopratutto non si, faceva mancare nulla.
Specie in fatto di donne.


Di lui non parlo perché è ancora vivo e spero campi cent' anni.
La suocera ne ha novantaquattro di anni, ed ora che io e suo figlio 
siamo separati da trentatreanni, 
va dicendo in giro che io sono un tesoro 
e che mi ama come una figlia.
E sono e rimarrò sempre sua nuora.
Lo dice a tutti.
Mio suocero era un quadro di Guttuso vivente.
Un vecchio siciliano col cappello e l'aria da paterfamilias.
Bonario e ruvido, ma di cuore.
Mi voleva bene.
Ma non accettava che io continuassi a studiare, 
dovevo aiutare suo figlio, che non guadagnava abbastanza.
Moderno ma con misura.
Quando uscivamo di casa, mi guardava 
e se ero vestita come a lui non andava, 
mi dava un occhiataccia in direzione della camera.
ANDAVO E MI CAMBIAVO D' ABITO. 
Imprecando tra me e me. 
E CON LE LACRIME CHE MI PUNGEVANO 
COME SPILLI NEGLI OCCHI GONFI 
E PIENI DI LIVORE E FRUSTRAZIONE.
Esplodevo in mille pezzi colorati come in un caleidoscopio impazzito.



Io piango sempre solo di rabbia.

Avevo appena compiuto 22 anni quando mi sposai.
Cambiai città e abitudini. Lasciai mio padre.
Piansi in viaggio di nozze.
Lui credette di dover apparecchiare la tavola anche per me, per anni.
Mio padre, l' uomo che ho più adorato al mondo.

Mi trovai così a dover ricominciare tutto da capo.
E non sapevo che ogni dici anni,
 quello sarebbe stato il mio destino,
 anche per gli altri decenni.
Cambiare TUTTO.


Ma volete davvero che ve la racconti tutta questa favola mia???

Non ho sentito più nemmeno un commento...

La vostra Marzia Sofia





La perfezione, questa sconosciuta.

L’ IDEA DI PERFEZIONE è IL PROBLEMA. Dicono LA Perfezione non esiste. Semplicemente perfetta è la nostra perfetta imperfezione… Che co...